Scienza & Vita: "I tanti obiettori testimoniano la preferenza per la vita"
06 GIU - “L’offensiva portata contro l’obiezione di coscienza, diritto costituzionalmente garantito, rappresenta un grave attacco alla libertà individuale, al ruolo dei medici e di tutti gli operatori sanitari”, ha dichiarato Lucio Romano, presidente dell’Associazione Scienza & Vita, commentando la
campagna lanciata dalla Consulta di bioetica “Il buon medico non obietta”.
“Secondo una distorta interpretazione di competenza e diligenza dei medici, si pretenderebbe che agissero nell’esercizio della professione senza riferimento alle loro convinzioni morali, anzi, persino in contraddizione con esse, di fronte a eventi che ritengono profondamente ingiusti. Ricordiamo – continua Romano – che, stante l’obbligo per lo Stato di garantire l’assistenza sanitaria, parimenti vi è l’obbligo, per lo stesso Stato, di garantire il rispetto del diritto della libertà di pensiero e di coscienza dei suoi membri e, pertanto, di assicurare la completa e attiva fruizione del diritto all’obiezione, senza alcuna discriminazione o penalizzazione”.
“Inoltre, si rileva che l’elevato numero di medici obiettori dimostra una naturale preferenza per quella vita che, attraverso il Giuramento fatto, si sono impegnati a difendere e tutelare. Non facendo mai venir meno l’adeguata attenzione per le donne che vivono il dramma dell’aborto, – conclude Lucio Romano – sarebbe auspicabile, invece di una campagna dogmatica di delegittimazione degli obiettori, un significativo impegno mirato alla prevenzione post-concezionale dell’IVG, con una reale presa in carico del concepito e della donna, per rimuovere le cause che la indurrebbero alla scelta abortiva”.
06 giugno 2012
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