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Cittadinanzattiva: "Garantire cibi sicuri e di qualità con tariffe contenute e rafforzare il ruolo delle Commissioni mensa"


18 DIC - “Ringraziamo i Nas per il lavoro di controllo sulle mense scolastiche in tutta Italia che restituisce un quadro preoccupante, sul quale chiediamo un’attenta analisi e messa a punto di proposte di miglioramento da parte dei Ministeri competenti, oltre che, nell’immediato, sanzioni per chi ha la responsabilità di aver agito contro la sicurezza e la salute degli studenti e dei docenti accompagnatori”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva in merito all’ispezione dei Nas.
 
“Il tema del controllo della qualità dei prodotti innanzitutto ma anche delle attrezzature e delle strutture - aggiunge Bizzarri - si rivela un tema centrale a fronte del fatto che le tariffe continuano ad essere elevate per molte famiglie. Lungi da noi ogni generalizzazione, perché molti Comuni offrono davvero prodotti di eccellenza, crediamo però che non solo non vada abbassata la guardia sul tema dei controlli ma che anzi vada rafforzato il ruolo delle Commissioni mensa, per garantire un controllo puntuale, capillare e costante sia sulla qualità del cibo che sulle condizioni delle strutture, diffondendo competenze e formazione fra i membri delle stesse".
 
"Accanto a ciò - conclude - diventa non più rinviabile sia l’emanazione delle Linee guida sulla Ristorazione Scolastica che regolamenta anche il ruolo delle Commissioni Mensa oltre a molti altri aspetti, che una legge quadro che metta a sistema tutti gli aspetti della ristorazione collettiva".
 
I dati di Cittadinanzattiva
Dall’ultima indagine di Cittadinanzattiva su Tariffe e qualità delle mense scolastiche (ottobre 2019), emergevano ben quattordici casi di problemi igienici-sanitari nelle mense scolastiche tra novembre 2018 e novembre 2019, censiti attraverso la rassegna stampa: dai vermi e le larve nel piatto nella mensa di due scuole di Orentano e Villa Campanile, in provincia di Pisa (novembre 2018), ai cibi scaduti ritrovati nella mensa di Giugliano (Napoli, Gennaio 2019), alla sfera di metallo ritrovato nella pasta al sugo a Melegnano (MI) ad ottobre scorso. Inoltre, sebbene la maggioranza dei bambini mangi a scuola con piacere, soprattutto perché può stare con i propri compagni, solo uno su dieci dichiara di mangiare tutto.
 
Ancora, a fronte di una spesa media mensile a famiglia di circa 83€, emerge una notevole disparità nei costi fra le diverse province: il capoluogo più economico è Barletta (32 euro mensili per la mensa nella scuola dell’infanzia e la primaria), i più costosi Torino per la scuola dell’infanzia (132 euro mensili) e Livorno per la primaria (128 euro).

18 dicembre 2019
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