Campania. Fismu: “Medici 118 come tappabuchi al PS per nascondere carenze di personale”
Il sindacato contesta la bozza dell’Accordo regionale che, dopo i “tagli ai compensi e depotenziamento” dell’emergenza territoriale, “contempla la presenza del medico dell’EST 118 in Pronto Soccorso, mansione per la quale non è autorizzato e per la quale è prevista intanto la specializzazione, quindi un diverso trattamento e inquadramento economico e diverse responsabilità medico-legali”, evidenzia il sindacato, che minaccia lo stato di agitazione.
29 GEN - “Tagli ai compensi e depotenziamento dell’emergenza territoriale con i medici del 118 chiamati a riempire i vuoti di organico dei Pronto Soccorso”. È quanto denuncia la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu, che definisce “irricevibile” la bozza di Accordo regionale per il settore. “Rimaniamo basiti nel leggere la bozza dalla regione Campania ai sindacati”, afferma
Pinetta Vessichelli, Vicesegretario regionale FISMU Campania e responsabile regionale del settore 118.
“Dopo tante promesse - prosegue Vessichelli -, dopo tanta fatica, nel corso di una pandemia che tuttora ci vede in prima fila, come tutti gli altri operatori sanitari, accanto alla popolazione, a soccorrere i cittadini nelle loro case, nelle strade e anche nei Pronto Soccorso, ecco la beffa. Dopo la definizione di “angeli” e di “eroi” i Medici dell’Emergenza Territoriale 118 della Regione Campania si sono visti presentare dopo una lunga attesa di circa 20 anni, una bozza di rinnovo penalizzante, anzi grottesca”.
“Un documento - spiega - con proposte irricevibili dal punto di vista organizzativo, normativo ed economico. Si contempla la presenza del medico dell’EST 118 in Pronto Soccorso, mansione per la quale non è autorizzato e per la quale è prevista intanto la specializzazione, quindi un diverso trattamento e inquadramento economico e diverse responsabilità medico-legali. Si ipotizza addirittura un utilizzo dei professionisti nel contesto del turno nel Mezzo di soccorso, una previsione già considerata ‘illegittima’ in altre regioni nel passato, poiché aumenterebbe i rischi per medici e pazienti e sarebbe causa di ritardi nei soccorsi extra-ospedalieri. Una norma analoga si approvò a suo tempo anche in Toscana e fu appunto cassata dal TAR di Firenze con la sentenza del 19.07.2020. Tutto ciò per coprire i problemi di carenza di personale e e così risparmiare a danno della qualità del servizio e dei cittadini. Una proposta quindi irricevibile e che sarebbe immediatamente impugnabile”.
“Quindi gli aspetti economici - continua la dirigente Fismu - appaiono decisamente penalizzanti in quanto non prevedono alcun aumento del compenso orario ma lo riducono e inseriscono prestazioni aggiuntive non previste dagli accordi nazionali senza adeguata retribuzione, lasciando invariata la quota retributiva delle reperibilità che superano le 4 mensili”.
“Altre norme sono decisamente discutibili - sottolinea - ma ancora più grave è la stessa composizione di un tavolo di trattative che, purtroppo, vede una scarsissima presenza dei medici dell’EST-118, non a caso questi sono i risultati. Appare chiaramente prevedibile che l’approvazione della bozza proposta sarebbe nefasta per il settore e avrebbe serie conseguenze per la tenuta e il futuro del 118, compresa la ‘fuga’ di questi medici verso occupazioni meno frustranti, faticose e rischiose e più redditizie. E a rendere sicuramente non appetibile e attrattivo l’accesso a nuove leve per un servizio che sarebbe passibile così di ‘dismissione’.”
“Invitiamo con forza, pertanto, il Presidente della Regione, De Luca - conclude Vessichelli - a prendere in mano la situazione, avviare un cambio di rotta e sollecitare la modifica della bozza per dare un futuro al 118 in Campania e un servizio di qualità per i cittadini, ora a rischio. Non escludiamo di dover ricorrere a serie iniziative di proteste”.
29 gennaio 2021
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