Napoli. Ospedale del Mare in emergenza, pazienti trasferiti
Ad una settimana dall’esplosione che ha provocato un’enorme voragine nel parcheggio dei visitatori dell’ospedale partenopeo, mancano acqua calda e riscaldamento. I pazienti saranno trasferiti nelle altre strutture di ricovero per acuti, mentre quelli meno gravi saranno dimessi. Rimarranno disponibili solo il 50% dei posti letto
15 GEN - Ospedale del Mare in ginocchio, mancano acqua calda e riscaldamento. Il risultato? Pazienti trasferiti e quelli che stanno meglio rimandati a casa. Anche perché l’emergenza freddo è alle porte.
Ad una settimana dall’apertura
dell’enorme voragine nel parcheggio dei visitatori dell’ospedale arrivano, con una
nota firmata dalla direttrice sanitaria
Maria Corvino della Asl Napoli 1 Centro, vengono mese in campo misure per tamponare l’emergenza che inevitabilmente impatteranno sull’assistenza del capoluogo partenopeo. I pazienti saranno trasferiti nelle altre strutture di ricovero per acuti, per altro ridotte all’osso, mentre quelli meno gravi saranno dimessi. E ancora, resteranno disponibili solo il 50% dei posti letto, per i pazienti critici e gli ammalati Covid19. I ricoveri precedentemente programmati saranno differiti fino al ripristino delle condizioni ottimali. Anche l’accesso al pronto soccorso verrà contingentato, e i pazienti in emergenza dovranno essere dirottati verso le altre strutture. Non ultimo sarà limitata allo stretto indispensabile la presenza di personale di guardia attiva
Insomma, l’incidente ha lasciato una ferita che difficilmente si rimarginerà in tempi brevi. E il freddo in arrivo non aiuta: tra le misure che dovranno essere assunte c’è anche l’indicazione a rifornire di coperte e stufe tutte le degenze.
A sollecitare un’azione incisiva i sindacati della
Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Fials dell’Ospedale del Mare che, in una lettera a firma congiunta, hanno invitato i vertici della Asl Napoli 1, ognuno per la propria competenza “a individuare prontamente ulteriori e immediate soluzioni, affinché sia garantita sicurezza e dignità a pazienti ed operatori”.
“Le conseguenze del crollo avvenuto lo scorso 8 gennaio nell’area del parcheggio visitatori, sono ormai divenute difficilmente tollerabili per pazienti ed operatori – scrivono i sindacati – i problemi a carico degli impianti idraulici e di climatizzazione, stanno avendo importanti ripercussioni sulla qualità dell’assistenza offerta ai pazienti e sulle condizioni di lavoro del personale. L’attività della diagnostica di laboratorio – proseguono – ha subìto un importante arresto, seppur parziale, per l’impossibilità di eseguire indagini di biochimica dei campioni biologici, che al momento, vengono inviati e processati al Loreto Nuovo, con conseguenti ed inevitabili ritardi nelle diagnosi. Nei reparti di degenza, l’assenza di acqua calda sanitaria, impone che venga praticata l’igiene quotidiana agli ammalati, con acqua ghiacciata, rendendo traumatico anche il normale lavaggio delle mani. L’assenza di acqua calda, rende inoltre impossibile il funzionamento dei dispositivi lavapadelle, che necessitano di acqua a 98ø C. Ciò rende necessario il ricorso a sistemi di raccolta monouso, che andrebbero poi smaltiti adeguatamente”.
L’impossibilità di garantire una adeguata climatizzazione dei locali ubicati nei primi piani della struttura ospedaliera, tra questi il blocco operatorio, o la rianimazione, solo per citare alcune delle strutture in cui i pazienti, per ovvie ragioni cliniche, devono sottoporsi alle cure privi di indumenti, oltre ad essere disagevole, espone pazienti già critici, al rischio di ulteriori malanni. Stesso dicasi per le operatrici e gli operatori, che stanno dimostrando ancora una volta, spirito di sacrificio e abnegazione. Pur consapevoli degli sforzi che state profondendo per limitare i danni, appare necessario – concludono – rappresentare con forza, a nome dei pazienti, delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ospedale del Mare, i profondi disagi generati da quanto su esposto”.
15 gennaio 2021
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