Coronavirus: De Luca: “Si deve militarizzare l’Italia. Servono poteri eccezionali alle forze dell’ordine”
Per il presidente della Campania è indispensabile il controllo militare del territorio con poteri eccezionali alle forze dell’ordine. In Regione mancano ancora i Dpi, una criticità alla quale la Campania sta provvedendo autonomamente. No invece al test di massa: il test rapido, ha spiegato, si farà innanzitutto per il personale medico e infermieristico: “Dobbiamo trovare gli asintomatici e proteggere il personale sanitario”
20 MAR - “Bisogna chiudere tutto, si deve militarizzare l’Italia. Servono poteri eccezionali alle forze dell’ordine”.
È andato giù duro nella sua diretta Facebook il governatore della Campania
Vincenzo De Luca che senza mezze misure attacca il governo e invoca azioni ancora più draconiane per rispondere all’emergenza.
“La previsione è che entro il 29 marzo saremo a 1.500 contagi in Campania rispetto agli attuali 750. Entro inizio aprile avremo 3mila persone positive e 140 persone in condizione da richiedere un ricovero in terapia intensiva. È evidente che siamo dinanzi a dati pesanti – ha detto De Luca – ma abbiamo la possibilità di governare la situazione rispettando però alcune condizioni. Su sei milioni di abitanti questi dati rappresentano un problema gestibile. Ma se abbiamo comportamenti irresponsabili, se altri demoliscono ciò che gli altri costruiscono, il problema rischia di diventare drammatico”.
De Luca chiama quindi in causa l’Esecutivo: “Io la penso diversamente dal governo nazionale – sottolinea – ritengo che le mezze misure non risolvono il problema e finiscono per aggravare la condizione di vita dei concittadini. Mi spiace che l’Italia ancora si rivela il Paese del ‘mezzo mezzo’ e del ‘fare finta’. Non decidiamo mai le cose fino in fondo. Non facciamo mai la verifica concreta della realtà. Mi spiego, non possiamo dire di rimanere tutti a casa e poi consentiamo di andare nei parchi o di fare attività sportiva individuale. Non possiamo dire che dobbiamo mantenere una distanza di un metro e consentire ai locali di restare aperti per due settimane. O che basta fornire l’autocertificazione. È una finzione perché nella realtà non si controlla niente”.
La politica delle mezze misure per il Governatore non paga, ma anzi rischia solo di penalizzare le persone corrette con il paradosso di non riuscire a raggiungere gli obiettivi positivi a cui il lockdown punta: “Ritengo che sia arrivato il momento di chiudere tutto e militarizzare l’Italia, significa che se l’obiettivo è contenere il contagio per evitare di contare a migliaia i nostri morti. Abbiamo chiesto da parecchio tempo l’invio delle forze armate per il controllo del territorio a supporto delle forze dell’ordine. A breve arrivano 100 unità. È una cosa che apprezzo ma che non servirà a molto per la dimensione del problema che abbiamo”.
De Luca guarda poi alla sua Regione: “Provo a immaginare cosa succederà se dovessimo perdere il controllo nell’area metropolitana che ha un’altissima densità, tra le più alte in Europa. Servono misure chiare determinate e definitive. Le misure tampone non servono”.
Lamenta anche la mancanza di Dpi e dispositivi medici che sarebbero dovuti arrivare dalla Protezione civile: “Impegno saltato, sinora non è arrivato nulla. Ci siamo attivati per tentare di risolvere la questione autonomamente: attraverso canali scientifici con Pechino stiamo cercando fornitori per ventilatori polmonari, ne abbiamo acquistato 150 in Cina. In queste ore stiamo facendo verifiche per avere la certezza che arrivino, in ogni caso siamo sempre in attesa di quelli della Protezione civile. Anche sulle mascherine abbiamo acquistato 1,3 milioni di mascherine P2 e P3, più un milione di mascherine chirurgiche che provengono da aziende campane. Tra mercoledì e giovedì tireremo un sospiro di sollievo perché saremo autonomi per un mese. Da lunedì inizierà la produzione di 50mila mascherine chirurgiche con un’azienda di Nola. Sappiamo che c’è un’emergenza, ma più di questo non siamo riusciti a fare. Abbiamo acquistato 700mila kit per effettuare test rapidi per individuare i pazienti positivi. Arriveranno tra 3-4 giorni”.
Dal Presidente della Campania arriva poi una puntualizzazione sulla possibilità di utilizzare il Test di massa: “Voglio chiarire che non si può fare, utilizzeremo il test rapido in primo luogo per il personale medico e infermieristico. Dobbiamo individuare gli asintomatici e proteggere il personale sanitario. Se si arriva al 20% di operatori sanitari contagiati sarà una catastrofe”.
Sono state anche individuate le imprese per realizzare i moduli prefabbricati di terapia intensiva dotati di ventilatori automatici “è stata effettuata una gara sul territorio nazionale aggiudicata da un’impresa di Padova. Inoltre tutte le Asl dovranno raddoppiare i posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva”
De Luca pensa infine anche a un aiuto dal privato convenzionato. “Ci stiamo preparando a un piano C che dovrà coinvolgere pure le strutture private convenzionate”. Le cliniche potrebbero ospitare i pazienti non Covid e liberare gli ospedali per accogliere solo i positivi.
Ester Maragò
20 marzo 2020
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