Coronavirus. Caso assenteismo al Cardarelli di Napoli. Ma l’azienda smentisce nettamente: “249 medici assenti? Sono solo 33 i medici in malattia, di cui 13 positivi”
La Direzione smentisce le notizie inerenti 249 medici in malattia. Gli assenti per malattia sarebbero 33, di cui 13 positivi al Covid e di questi 4 sono in quarantena e 9 ammalati a casa o in ospedale. La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo e i Nas hanno acquisito i documenti sullo stato di malattia dei dipendenti dell'ospedale. Ma in caso le accuse si rivelassero infondate, c'è chiinvoca provvedimenti esemplari a fronte di un danno d'immagine irreparabile
18 MAR - Sono in totale 33 e non 249 i medici del Cardarelli, su 750 tra dirigenti e specialisti di I e II fascia, in realtà assenti per malattia certificata al Cardarelli. Di questi, 13 positivi al Covid, 4 in quarantena e 9 ammalati a casa o in ospedale. Dopo l'intera mattina passata a verificare negli uffici amministrativi i numeri reali della presunte situazioni di assenteismo e di ingiustificate assenze per malattia del personale medico denunciate dal diprettore del dipartimento di emergenza sui social e riprese da alcune testate giornalistiche.
Il manager del Cardarelli Giuseppe Longo intende intanto seccamente smentire le accuse di assenteismo dei medici. Sugli altri profili sanitari sono in corso le indagini e gli approfondimenti del caso. Con una video intervista, che tra poco sarà diffusa a tutte le testate giornalistiche d'Italia, il direttore generale del Cardarelli intende fare luce sulla realtà assistenziale e lavorativa del Cardarelli riservandosi altre azioni a tutela e difesa del lavoro dei suoi dipendenti e del buon nome dell'azienda ospedaliera Cardarelli.
Il diretto interessato, il medico protagonista della denuncia, non rilascia invece ulteriori dichiarazioni ufficiali ma trapela che starebbe per mettersi in ferie per alcuni giorni a causa dello stress e della stanchezza accumulati negli ultimi giorni. Giorni di tensione, dopo i ripetuti allarmi serpeggiati al Cardarelli dove una dozzina di primari del padiglione emergenza sono risultati positivi al coronavirus e alcuni di essi anche ricoverati in serie condizioni. Sono ripetute le chiusure e aperture dei reparti per le sanificazioni nelle corsie che si sono succedute negli ultimi giorni dove si sono registrati vari casi di positività al Covid-19 anche in pazienti ricoverati nello steso reparto Utic diretto dal dirigente medico che ha lanciato le accuse.
"Ciononostante - avverte un operatore del pronto scocorso del più grande ospedale del Mezzogiorno - non siamo nè traditori nè vigliacchi ma tutti qui in trincea giorno e notte con mezzi di protezione inadeguati forniti dalla Protezione civile, a svolgere il nostro dovere fino in fondo. Siamo non solo amareggiati ma ci sentiamo calunniati da chi ha voluto dipingere una realtà che è esattamente opposta a quella rappresentata. Medici e operatori di questo ospedale sono un esempio di dedizione e professionalità. Nessuno può permettersi di infangare il nostro lavoro in questo modo, quanto detto e quanto in queste ore viene rilanciato da tutti i media nazionmali non corrisponde assolutamente al vero, alla realtà del nostro lavoro quotidiano che prestiamo per questa azienda e per i cittadini malati. E' il decreto stesso del governo a stabilire che situazioni di precarietà di salute vanno autodenunciate astenendosi dal lavoro. Qui ci sono uomini e donne, medici e infermieri fino all'ultimo degli operatori che si stanno facendo in quattro per reggere le sorti della Sanità e di questo ospedale per gravi patologie che continuano a verificarsi nonostante l'emergenza Coronavirus". Con le lacrime agli occhi e la voce rotta dall'emozione altri medici al telefono vorrebbero gridare quanto ingiuste sentano le accuse piovute addosso al Cardarelli e al suo personale sanitario i questo momento di grande difficoltà che vede tutti in prima linea a rischio della propira salute.
"Siamo pronti a denunciare e perseguire in tutte le sedi il danno che ci viene arrecato con accuse infondate - avverte un sindacalista che non vuole aggiunge altro - posso solo dire che vedo anche infernieri al mio fianco nei turni di lavoro che con l'affido dei figli a carico per separazoni e divorzi li lasciano a casa e vengono qui a lavorare anche oltre l'orario del turno di lavoro per garantire il presidio di salute che questo ospedale modello rappresenta per tutta la Sanità campana. Se c'è qualcuno, e sono poche unità, in malattia è perchè una circolare ha consigliato a tutti coloro che sono convalescenti, diabetici, affetti da malattie croniche e invalidanti, di astenersi dal lavoro onde evitare di diventare un problema ulteriore in caso di contagi. Tutte posizioni certificate e documentate fino a prova contraria che si contano per non più di una trentina di casi che assommano all'1% assolutamente fisiologico in un'azienda che conta oltre 3000 dipendenti".
Alcuni invocano provvedimenti esemplari a fronte di un danno d'immagine irreparabile. "Difenderemo in tutte le sedi l'onorabilità d questa istituzione sanitaria modello della sanità non solo campana - dicono altri camici bianchi in prima linea nei vari reparti del dipartimento di emergenza - siamo oggetto di un linciaggio mediatico inaccettabile e senza precedenti, immotivato e per colpa di un nostro collega che senza alcuna prova ne giustificazione ha gettato fango sul nostro lavoro. Non ci stiamo. Se sarà provato che quello che viene rappresentato non è vero ne chiediamo le dimissioni. Sparare a zero su facebook numeri a caso e accuse inforndate non può essere tollerato. Siamo arrabbiatissimi. Io personalmente sto lavorando da giorni e non dormo la notte e non ci sto a essere considerato un vigliacco tantomeno un traditore. Chi mi indica così fa un torto che personalmente e sindacalmente intendo perseguire in tutte le sedi".
A sostenere che all’ospedale Cardarelli di Napoli ci sarebbero 249 medici o operatori sanitari attualmente in malattia lo aveva riportato Il Fatto Quotidiano oggi in edicola che scrive: "C’è sempre un lato b. E il lato b della sanità pubblica, nei giorni in cui il racconto degli ospedali diviene addirittura epico, medici e infermieri si trasformano in patrioti, è stampato in una breve nota di Ciro Mauro, direttore del dipartimento emergenze del Cardarelli, il più grande nosocomio di Napoli, l’eccellenza del Sud: 249 operatori sanitari si trovano in malattia". E subito dopo: "Non già, come purtroppo succede in queste terribili giornate, perché infettati dal Covid-19, la malattia in questo caso ha preceduto l’infezione e perciò assomiglia a una furbizia, allinea la paura e la converte in diserzione". Poi il quotidiano riporta lo sfogo di Mauro sui social: "Penso a tutti gli operatori del Cardarelli che sono al loro posto e penso anche a tutti quelli che si nascondono dietro un certificato medico fasullo lasciando i colleghi da soli a lavorare. Non abbiamo rancore contro questi, solo commiserazione. Il Cardarelli andrà lo stesso avanti conseguendo come al solito i migliori risultati della Sanità campana". A riportare la notizia era stato nei giorni scorsi il Quotidiano di Napoli, che ha anche intervistato il primario di cardiologia del Cardarelli Mauro.
"In verità nei primi giorni dell’emergenza era stato detto ai dipendenti già afflitti da patologie croniche di astenersi dal lavoro - ha spiegato Mauro -. Proprio nella struttura che dirigo ho due infermieri oncologici a cui ho detto di stare a casa. Ma non posso credere che al Cardarelli ci siano 249 dipendenti con malattia cronica".
Intanto sulla questione la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per truffa aggravata ai danni dello Stato e interruzione di pubblico servizio: sono questi i reati ipotizzati sul caso dei 249 medici o infermieri che hanno marcato visita al Cardarelli. Stamani i Nas hanno acquisito i documenti sullo stato di malattia dei dipendenti dell'ospedale. L'Indagine è condotta dalla Procura guidata da Gianni Melillo e delegata al Nas e ai carabinieri del nucleo investigativo.
"Ho anch'io disposto, tramite gli uffici competenti - avverte il manager Giuseppe Longo - l’avvio di un’indagine interna mirata ad analizzare ogni singolo caso di malattia. Esaminare caso per caso servirà ad accertare le irregolarità, ma anche a tutelare quanti sono legittimamente a casa per comprovate ragioni di salute". Ove emergessero comportamenti scorretti la Direzione strategica del Cardarelli provvederà a trasmettere l’esito delle indagini agli organi competenti e adottare prontamente i necessari provvedimenti disciplinari. «Useremo il massimo rigore - sottolinea il direttore generale Giuseppe Longo - ma non passi il messaggio che tutti i dipendenti del Cardarelli sono dei “malati immaginari”.
"In questa azienda - conclude Longo - ci sono 3 mila donne e uomini che lavorano instancabilmente al servizio dei pazienti. A loro va il nostro ringraziamento per quanto fanno e, voglio sottolinearlo, sono loro i primi a chiederci di fare luce su quanto avvenuto affinché si possano individuare subito le eventuali irregolarità".