Ddl Antiviolenza. Speranza: “Accelerare approvazione”. Apertura su Polizia negli ospedali
Il Ministro della Salute a Napoli nel corso del Forum sulla sicurezza del personale sanitario organizzato presso la sede dell’Ordine dei medici di Napoli, torna sul Ddl che dev’essere approvato alla Camera dopo il via libera del Senato. “Dobbiamo prenderci cura di chi si prende cura di noi, di chi ogni giorno vive negli ospedali, nei luoghi dove ci sono i malati, dove c'è sofferenza. Credo che uno stato serio abbia l'obbligo di prendersi cura di queste persone”.
25 OTT - “Dobbiamo prenderci cura di chi si prende cura di noi, di chi ogni giorno vive negli ospedali, nei luoghi dove ci sono i malati, dove c'è sofferenza. Credo che uno stato serio abbia l'obbligo di prendersi cura di queste persone”.
Così il ministro della Salute
Roberto Speranza, a Napoli per un convengo organizzato dall'Ordine dei medici della provincia di Napoli per discutere proprio delle aggressioni subite dal personale sanitario. “Alcune cose sono già state fatte - aggiunge il ministro - c'è un testo che è stato approvato all'unanimità dal Senato e ora in discussione alla Camera. Lavoreremo per accelerarlo il più possibile e per migliorarlo il più possibile”.
Tra le soluzioni per migliorare la sicurezza, Speranza non esclude il ripristino del drappello di polizia nei pronto soccorso. “Credo che un'interlocuzione ci sarà in modo particolare con i soggetti competenti - assicura - io ho da subito attivato un osservatorio con tutti gli ordini, valuteremo tutte le soluzioni”
“Dobbiamo creare le condizioni – ha detto il Ministro - di maggiore attrattività di questa professione straordinaria. per cui tra i provvedimenti allo studio c'è anche uno legato alla carenza dei medici, alla capacità di attrarre maggiormente soprattutto in luoghi e spazi di maggiore difficoltà dove c'è maggiore domanda”.
“Io voglio lavorare nel giro di poco per costruire alcuni provvedimenti che diano risposte a questa carenza di personale, che ribadisco è una carenza diffusa in tutto il paese”, ha annunciato
“Se vogliamo garantire maggiore sicurezza al personale sanitario nell’esercizio delle proprie funzioni bisogna puntare prima di tutto a scoraggiare gli atti di violenza che con cadenza impressionante registrano migliaia di vittime ogni anno negli ospedali, negli ambulatori e nel corso dei servizi di emergenza del 118 e dei pronto soccorso - ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera,
Michela Rostan - è una sfida culturale per la quale occorre determinare nei confronti del camice bianco quella stessa forma di cautela che si ha verso la divisa di un appartenente alle forze dell’ordine. Per questo proporrò che venga inserito nel testo del disegno di legge 867 il riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale al personale sanitario in servizio”.
“L’Esecutivo nazionale Fimmg Continuità Assistenziale è presente a Napoli per esprimere solidarietà ai medici di continuità assistenziale di Napoli e della Campania, nonché a tutti gli operatori della sanità costretti ad agire in condizioni precarie per la propria sicurezza” ha affermato
Tommasa Maio, Segretario Nazionale Fimmf Continuità Assistenziale.
“La nostra percezione - continua Maio - è che questi siano dati sottostimati poiché spesso le minacce o le aggressioni subite non vengono segnalate per timore di ritorsioni. Abbiamo presentato da tempo proposte sostanziate dalla evidenza che non si possa garantire una vera tutela senza una legge adeguata che preveda tre aspetti fondamentali: riconoscimento dello status di pubblico ufficiale, procedibilità d’ufficio per chiunque aggredisca un operatore in servizio, un aggravamento delle pene previste.”
“Lo status di pubblico ufficiale, in particolare, ha un valore molto importante per noi - conclude Maio - poichè in tal modo lo Stato riconosce e tutela i propri “Figli” che operano per il bene della collettività. In vista della chiusura dell’iter parlamentare sul Ddl in materia di sicurezza dei professionisti sanitari (Ddl S.867) ci auguriamo che possa esserci il giusto epilogo per una situazione non più sostenibile”.
25 ottobre 2019
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