Autonomia differenziata. De Luca (Campania): “Unire il Nord al Sud nel segno dello sviluppo”
L’intervento nella seduta monotematica di ieri in Consiglio Regionale. De Luca ha illustrato un piano in 5 punti per una rinnovata coesione nazionale. “Diciamo sì al federalismo” ma “ci vuole un fondo dedicato di incentivazione per le amministrazioni virtuose del Sud che faccia recuperare il divario di civiltà che esiste”, ha detto il governatore campano, per il quale si tratta di “una battaglia di civiltà”.
16 GEN - Sulle ipotesi di Federalismo differenziato all'esame del Governo, il Presidente della Regione Campania
Vincenzo De Luca è intervenuto ieri nella seduta monotematica del Consiglio Regionale. Nel discorso ha illustrato in cinque punti la proposta per una piattaforma programmatica che punti a unire il Nord al Sud nel segno del lavoro e dello sviluppo, nel quadro di “una rinnovata coesione nazionale”.
“Diciamo sì al federalismo”, ha detto De Luca, evidenziando, però, la necessità di “un fondo dedicato di incentivazione per le amministrazioni virtuose del Sud che faccia recuperare il divario di civiltà che esiste”.
Per De Luca è necessario “contrastare in maniera decisa la tendenza di separare le regioni ricche d’Italia con il resto del Paese” e “prepararci a discutere di federalismo se ci presentiamo con il Sud a testa alta. Se ci presentiamo con l’immagine del sud straccione, inconcludente, clientelare, amministrativamente nullo, non avremo nessuna credibilità. Dobbiamo presentarci come una classe dirigente che fa una battaglia di civiltà”.
Ecco, dunque, i cinque punti del Piano De Luca per il nuovo federalismo:
1) Operazione-verità: “Verifica oggettiva di quante risorse si spendono per i diversi servizi pubblici sia al Nord che al Sud”.
2) Spesa storica: “Va costruita una fase di ripartenza, con fondi dedicati per il recupero dei territori virtuosi del Sud, realizzando le condizioni quindi per risalire e riemergere”.
3) Costi standard: “Va accettata la sfida dell'efficienza ma con fondi dedicati per il recupero del gap se bene utilizzati”.
4) Fondo perequativo: “Seguendo quanto afferma l'art.119 della Costituzione, garantire la coesione e la solidarietà colmando il divario di sviluppo e di reddito”.
5) Fondo per la coesione: “Riservare il 35% dei fondi nazionali al Sud con verifica puntuale dell'efficienza nell'amministrare i finanziamenti”.
“La Regione Campania – ribadisce il presidente sul suo profilo Facebook - ha le carte in regola e chiede di stare al tavolo della discussione a Roma per difendere gli interessi di tutti i suoi cittadini e dell’intero Mezzogiorno. L’Italia rimane un grande Paese se sa tenere insieme la grande tradizione e la forza economica di Milano, della Lombardia e dell’intero Nord con la cultura, le eccellenze e la voglia di chi oggi accetta la sfida dell’efficienza a Napoli, in Campania e nel Sud”.
16 gennaio 2019
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