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Terra dei fuochi. Dopo le polemiche, De Luca cerca la collaborazione dei medici di medicina generale

La Regione convoca le organizzazioni della medicina generale per avviare una collaborazione “su scala regionale e non di singole realtà territoriali”, dopo le polemiche sul progetto del distretto di Casoria appoggiato dal Governo ma rifiutato da De Luca: “Non firmo un protocollo che accenna a soggetti privati per il controllo dei dati oncologici. Per la Regione c’è un solo ente che li certifica, il Registro Tumori, la sanità pubblica”. Ma l’Isde medici per l’Ambiente lo aveva corretto: “I medici convenzionati non sono privati”.

21 NOV - A due giorni dalla firma del protocollo Regione Campania-Governo sulla terra dei fuochi, non si fermano le polemiche in merito alla non condivisione della Regione di un secondo progetto sostenuto dal Governo per il monitoraggio dei tumori. “Ho firmato il protocollo che attribuisce con chiarezza ai vari soggetti istituzionali le responsabilità in ordine al settore dei rifiuti, ma non un secondo, quello che accennava a soggetti privati per il controllo dei dati oncologici. Per la Regione c’è un solo ente che certifica i dati, il Registro Tumori, la sanità pubblica. Noi non interloquiamo con ciarlatani che incontriamo nelle piazze protocollati ai ministeri”, ha affermato il presidente della Regione Vincenzo De Luca con riferimento al progetto nato nel distretto di Casoria con il coinvolgimento dei medici di medicina generale. Progetto che non piace a De Luca, ma che il Governo vorrebbe estendere a tutta la Campania. De Luca parla di una marchetta “post o pre-elettorale” che il Governo “ha firmato con sé stesso”.
 
 
Le parole di De Luca non sono piaciute ai medici dell’Isde Campania. “Non si tratta di una associazione privata, ma di un servizio pubblico e siamo pronti a spiegarlo meglio al governatore”, spiega Gaetano Rivezzi, presidente campano dell’Isde-Medici per l’Ambiente, dalle pagine del Corriere del Mezzogiono. Al modello, prosegue Rivezzi, “lavorano gratuitamente medici convenzionati che coprono quel distretto sanitario e i loro dati sono perfettamente sovrapponibili a quelli del Registro Tumori, nessun conflitto, De Luca non l’ha capito” e “c’è anzi bisogno di una collaborazione tra i medici di medicina generale e i pediatri coi Registri Tumori, per una task-force epidemiologica se i Registri Tumori, secondo la stessa Airtum, da soli non possono offrire indicazioni utili per una programmazione sanitaria immediata”. Questo perché “i dati arrivano in ritardo e sono dati globali, non ci dicono ad esempio quante donne di 40 anni hanno oggi il tumore al seno”.

A distanza di due giorni, la Direzione Salute della Regione Campania annuncia che promuoverà un incontro con le rappresentanze regionali dei medici di medicina generale “per definire le modalità di collaborazione (volontaria e universale) alla ricognizione oncologica nel contesto della Rete Oncologica Regionale”.

“Ci si rapporterà – precisa la nota della Direzione Salute - su scala regionale e non di singole realtà territoriali ai medici di medicina generale. Il confronto sarà vincolato al rispetto di norme e procedure scientificamente fondate, riconosciute a livello nazionale, e sotto la esclusiva direzione delle strutture pubbliche”.

In calce alla nota, una dichiarazione di Ferdinando Russo, attuale Direttore sanitario dell'Azienda Universitaria Vanvitelli, in merito alle polemiche sul protocollo firmato dai ministri del Governo sul progetto “Epica” relativo al monitoraggio dei tumori in Campani. “L'esperienza di monitoraggio dei tumori avviata in passato a Casoria – spiega Russo -, era relativa agli anni 2012-2015, quando non esisteva il Registro Tumori. Il nuovo governo regionale ha ricostruito il registro Tumori che oggi è pienamente attivo, e copre per quasi il 90% il territorio regionale. Si ribadisce quindi che l'unico riferimento legittimato a fornire dati reali e aggiornati sulle patologie oncologiche non può che essere la struttura pubblica e quindi il Registro Tumori”.

21 novembre 2018
© Riproduzione riservata

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