Intelligenza artificiale in sanità: la nuova dimensione del profitto illegale
27 NOV -
Gentile Direttore, il cybercrime è una “patologia” che si sta diffondendo velocemente, esponendo cittadini, imprese e istituzioni a forti rischi. Un fenomeno al quale le mafie, dotate di sofisticate tecnologie digitali e di esperti del crimine informatico, guardano con grande attenzione, consapevoli del fatto che il digitale rappresenti il nuovo “eldorado del crimine”.
Un mondo anonimo di ombre digitali in cui gli attacchi informatici ransomware, l’accesso a banche dati ed il furto d’identità garantiscono maggiori proventi – da riciclare eventualmente attraverso le criptovalute – rispetto a quelli rinvenienti da crimini tradizionali (droga, estorsioni e quant’altro).
Un mondo nel quale l’utilizzo dell’intelligenza artificiale si sta diffondendo rapidamente. L’impiego criminale di questa nuova tecnologia è in forte crescita nella crittografia dei dati, nella gestione di marketplace nel dark web, nelle attività di riciclaggio internazionale di proventi illeciti, favorite, tra l’altro, da alleanze transnazionali capaci di operare in modo fluido e resiliente.
L’intelligenza artificiale, essendo centrale per la trasformazione digitale della società e tra le priorità dell’UE, sta cambiando radicalmente il panorama del cybercrime, poiché, più delle altre tecnologie, offre una potenza di calcolo in grado di rendere sempre più insidiose le azioni criminali in rete.
Pertanto, mentre la società fatica ad adeguarsi alla rivoluzione digitale in atto e alla sua complessità, le organizzazioni malavitose sono sempre più agguerrite nel colonizzare ciò che ritengono essere la nuova dimensione del profitto illegale, in cui non esistono più confini tra la criminalità organizzata e il cybercrime evoluto, dotato di un potente arsenale di strumenti digitali interconnessi in grado di violare anche le reti di ultimissima generazione.
Si ritiene che i dati relativi agli attacchi cyber rappresentino solo la cima dell’iceberg del fenomeno, decisamente superiore in quantità. In base ad un recente studio condotto da Tinexta Cyber (Analisi Darkweb 2024), la compravendita di dati personali e sanitari nel primi sei mesi del 2024 sarebbe in forte espansione e starebbe alimentando un fiorente ecosistema criminale.
Un ecosistema in cui il binomio sanità – intelligenza artificiale viene visto dalle mafie di vecchio e nuovo conio, dotate di spiccata attitudine al cambiamento e da straordinaria abilità nello sfruttare il progresso tecnologico per creare nuove e fruttuose attività illecite, come una delle principali “rotte del crimine” del prossimo futuro.
Pertanto, è fondamentale che l’attività di contrasto al cybercrime sia prioritaria in tema di politica di sicurezza del nostro Paese, attese le sue implicazioni economiche e sociali.
Antonio Salvatore Direttore del Dipartimento Salute di ANCI Campania Vice Presidente della Fondazione Triassi per il Management Sanitario
27 novembre 2024
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