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Asl Napoli 2 nord, aggiornati al 2013 i dati del registro tumori

Arriva l’aggiornamento al 2013 dei dati del registro tumori della Asl Napoli 2 Nord. A distanza di un anno dal primo responso relativo al triennio 2010-2012Confermati incidenza e mortalità sopra la media

17 SET - Terra dei Fuochi, arriva l’aggiornamento al 2013 dei dati del registro tumori della Asl Napoli 2 Nord. A distanza di un anno dal primo responso relativo al triennio 2010-2012, nei 32 comuni a Nord di Napoli (che copre un’area di circa 1 milione di abitanti martoriata da veleni ambientali e sversamenti di rifiuti tossici industriali) i tassi standardizzati di incidenza (nuovi casi a parità di età, sesso ed altri fattori) e mortalità per cancro sono confermati rispetto al precedente triennio. Ossia la Asl si colloca a un livello superiore, statisticamente significativo, rispetto alla media italiana e della macroarea del Sud. Dati allineati a quelli che si rilevano invece nelle zone del Nord, ad elevata industrializzazione. E’ stata chiesta all’Airtum la certificazione dei dati.

Copertura di 4 anni
Il registro tumori di Napoli nord arriva ora a coprire un intervallo temporale di 4 anni, sfiorando l'affidabilità piena dei dati che, in base a quanto previsto da Airtum (l’ente scientifico nazionale di certificazione) richiede un monitoraggio lungo almeno 5 anni. Da un punto di vista tecnico, da quest'aggiornamento emerge innanzitutto la stabilizzazione dei dati. Fattore che da un lato conferma l'affidabilità del lavoro svolto e dall’altro precisa l’evidenza epidemiologica del rapporto tra compromissione delle matrici ambientali e aumento, già segnalato un anno fa, di alcune neoplasie. Si registrano inoltre lievi evoluzioni su singole patologie, in ragione di una maggiore numerosità dei dati e di affinamento nell'analisi che andranno approfonditi sulla scorta della georeferenziazione del monitoraggio, accendendo i riflettori su singoli Comuni e zone omogenee per verificare l’influenza del luogo di residenza e di singole fonti inquinanti o altri fattori di rischio sull'incidenza della singola patologia oncologica. “Il lavoro fin qui svolto in tale direzione – avverte Mario Fusco, responsabile regionale di tale lavoro di approfondimento – non segna una significativa differenza nell’incidenza dei tumori tra i comuni di Terra dei fuochi e le altre aree esterne al recinto dei 90 comuni inseriti nel recinto di Terra dei fuochi. I picchi sono soprattutto quelli del tumore al polmone e al fegato e anche alla vescica. Da questo punto di vista va detto che è l’intera Campania a scontare tassi di incidenza dei tumori superiori a quelli del resto del Mezzogiorno allineandosi con il Nord industrializzato”. Un motivo in più per condurre politiche di potenziamento dei servizi di prevenzione e diagnosi e cura oncologici e di bonifica e tutela ambientale. Ad essere maggiormente colpiti sono i comuni dell’entroterra, soprattutto Casalnuovo e Giugliano e in parte anche Mugnano, sotto la media invece le zone costiere di Pozzuoli Ischia e Procida.

I numeri
Ma iniziamo dai numeri: dal 2010 al 2013 si sono registrati 18.067 nuovi casi di tumore maligno tra la popolazione residente sul territorio dell’Asl (oltre 1 milione di abitanti) che hanno interessato per il 55% uomini e per il 45% le donne. In pratica 4275 nuovi casi rispetto ai 13.792 contati lo scorso anno. Una media annua leggermente inferiore nell’ultimo anno. I tumori più frequentemente diagnosticati nel 2013, sono stati per gli uomini il cancro del polmone (20%), della vescica (13%), della Prostata (12%), del colon retto (13%), del fegato (6%) e a seguire lo stomaco (5%) confermando la distribuzione già nota. Così per le donne dove il più diffuso è il cancro della mammella (29%), seguito da quello del colon-retto (11%), del polmone (8%), della tiroide (6%), quindi il cancro del fegato (4%) dell’Utero (3%). Il tasso di incidenza per tutti i tumori nel quadriennio 2010-2013, avendo a paragone la popolazione europea, è pari a 494,4 per 100 residenti nei maschi (518 nel triennio) e 345,9 nelle donne. (358 nel triennio).

L’incidenza
Nel quadriennio 2010-2013, così come nel triennio 2010-2012, i tassi di incidenza standardizzati, divisi per sesso, risultano superiori in modo statisticamente significativo rispetto ai registri della Macroarea Sud, superiori ma non statisticamente significativi rispetto alla media dei registri italiani, allineati rispetto a quelli rilevati nelle aree industriali del Nord Italia.

La distribuzione per età
La distribuzione per età evidenzia una maggior incidenza della patologia oncologica nelle fasce più avanzate, così come atteso, trattandosi di malattie cronico-degenerative, mentre i tumori infantili e adolescenziali (0-19 anni) rappresentano, fortunatamente, una quota estremamente esigua del totale (1,13% rispetto all’1,3 della precedente rilevazione). Per il quadriennio 2010-2013 i tassi standardizzati delle singole neoplasie sono risultati superiori alla media nazionale in modo statisticamente significativo per entrambi i sessi, i tumori della testa-collo, fegato, polmone e vescica, per il sesso maschile i tumori dell’encefalo, per il sesso femminile i tumori delle vie biliari. Inferiore alla media italiana sono invece per il sesso maschile i tumori dello stomaco, del rene e delle altre vie urinarie, i linfomi non Hodgkin, i mielomi, i tumori della prostata, per il sesso femminile i tumori della mammella, del corpo dell’utero, del rene e delle altre vie urinarie, e le leucemie. Volendo fare un’analisi territoriale, si conferma un tasso di incidenza superiore al tasso di riferimento aziendale nell’entroterra, mentre risulta inferiore rispetto al tasso di riferimento aziendale nelle aree costiere e insulari (Pozzuoli e Ischia).

La mortalità
Un capitolo a parte è quello della mortalità su cui incidono fattori esterni che vanno dalla efficacia della prevenzione aIl’efficienza delle cure dopo la diagnosi). I deceduti per tumore nel quadriennio 2010-2013 sono stati 9.063 (6.760 nell’ultima rilevazione per un totale di 2.303 nell’ultimo anno rispetto a una media lievemente inferiore del precedente triennio) di cui 5.445 maschi e 3.618 femmine. Circa un terzo  su un totale di 28.181 decessi per tutte le cause. Le più frequenti cause di morte tumorale sono state per gli uomini il cancro del polmone (31,94%), del fegato (9,92%), del colon retto (8,65%), della vescica (7,11%) e della prostata (6,04%). Per le donne  il cancro della mammella (16,94%), del polmone (13,01%), del colon retto (10,64%), del fegato (8,95%) e dello stomaco (6,27%).

Il tasso di mortalità, standardizzato sulla popolazione europea, è pari a 276,6 per 100.000 residenti nei maschi (285,5 nel predente triennio) e 144,3 nelle donne (145,9 nell’ultima rilevazione). I tassi di mortalità standardizzati, per entrambi i sessi, risultano dunque superiori, in maniera statisticamente significativa, alla media dei registri italiani ed alla macroarea Sud. L’analisi per età al decesso evidenzia una bassa mortalità nella popolazione infantile (0,15%), circa il 60,2% dei decessi concentrato fra i 20 e i 74 anni, circa il 39,3% dopo i 75 anni d’età. Se analizziamo i tassi standardizzati di mortalità delle singole neoplasie risultano superiori alla media nazionale, in modo statisticamente significativo, per entrambi i sessi, per i tumori della testa-collo, fegato, polmone, vescica, cervello e sistema nervoso e i melanomi. Per il sesso maschile i tumori della tiroide e della prostata e per il sesso femminile i tumori dello stomaco, del colon e del retto che registrano una mortalità eccessiva rispetto all’incidenza. E’ invece inferiore alla media nazionale in modo statisticamente significativo la mortalità i tumori dell’ovaio nelle donne.

Indicatori di qualità della rilevazione
Il quadriennio vede un importante incremento, anche se minimo, dell’accuratezza dei dati. Nel quadriennio 2010-2013, l’84,14% dei casi incidenti, a garanzia della qualità dei dati, è stato confermato su base cito-istologica, il 13,42% è stato confermato su base clinico-strumentale e appena il 2,44% è classificato come casi la cui conferma si fonda unicamente sulla scheda di morte. Così come atteso, l’analisi del quadriennio rispetto all’analisi del triennio precedente mostra per entrambi i sessi un eccesso di incidenza statisticamente significativo sulla media nazionale e del Sud pari solo al Nord industrializzato. 
 
Antonio d’Amore, Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord, commenta i dati affermando: “Ringrazio il dott. Giancarlo d’Orsi e tutto il suo staff di giovani e qualificati operatori per la dedizione e il rigore scientifico con cui stanno lavorando al Registro Tumori. Il loro lavoro ci permette di restituire una fotografia chiara e scientificamente validata di quale impatto abbiano le patologie oncologiche sul nostro territorio. Il rapporto 2010/2013 ci dice che siamo in presenza di una situazione che presenta un livello di rischio intermedio; ciò significa che da un lato dobbiamo intensificare gli sforzi per far aderire di più la popolazione agli interventi di prevenzione oncologica (screening del tumore del colon retto, del tumore della cervice uterina, del tumore della mammella), dall’altro dobbiamo affinare ancora meglio la nostra ricerca. A questo proposito - conclude il Dg - già dai primi mesi del prossimo anno potremo disporre di un sistema di georeferenziazione dei dati realizzato in collaborazione con l’Università di Perugia. Basterà un click per verificare la distribuzione dei tumori sul nostro territorio”.

Ettore Mautone

17 settembre 2018
© Riproduzione riservata

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