La Asl Napoli 2 Nord agli Stati Generali della Medicina Legale
Tra gli argomenti dell’incontro sia la legge sulle DAT, sia la legge Gelli. Gli organizzatori: “Il provvedimento intende fornire al medico e al cittadino maggiori garanzie di buone pratiche. Tuttavia il legislatore non è riuscito a completare l’opera. Occorre, infatti, un intervento che ridisegni il consenso informat”, percepito dagli operatori del settore come un opera di ingegneria sociale correlata alla apprezzabile evoluzione giurisprudenziale”
07 MAG - Ci sarà anche la Asl Napoli 2 Nord agli Stati Generali della Medicina Legale che si terranno venerdì 11 maggio alla sala Esedra dell'hotel Holiday Inn al Centro Direzionale a Napoli.
La Asl Napoli 2 Nord è una della più grandi d’Italia, sia per estensione territoriale che per densità demografica. Negli ultimi ani si è distinta per numerose iniziative di sanità pubblica, rese anche possibili dal fatto che la medicina legale della Asl è un’eccellenza regionale e nazionale.
Gli Stati Generali della Medicina Legale vedranno riuniti Medici Specialisti in Medicina Legale, Notai, Magistrati e Avvocati.
Il forum coincide con il primo convegno del neonato gruppo DAT, il Gruppo di studio interdisciplinare sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento, formato dall’unione del SISMEL, Sindacato Specialisti in Medicina Legale, con l’Associazione Valore Uomo e l’Associazione Amici di Guido Stanzani, AGS.
L’obiettivo del convegno è la valorizzazione della specifica competenza dello Specialista in Medicina Legale.
“In tale ottica si discuterà della legge 24/2017, progettata con l’intento di normare la responsabilità professionale medica”, spiegano
Maurizio Municinò e
Giovanni Liguori, rispettivamente segretario regionale e nazionale del Sindacato Medici Specialisti in Medicina Legale.
“Il provvedimento, noto come Legge Gelli, intende fornire al medico e al cittadino maggiori garanzie di buone pratiche. D’altra parte vuole offrire ai giuristi e ai loro consulenti una nuova spinta ideologica verso un contenzioso più snello”, continuano i due vertici del Sismel. “Tuttavia, in questo difficile percorso normativo il legislatore non è riuscito a completare l’opera. Occorre, infatti, un intervento che ridisegni il “consenso informato”, percepito dagli operatori del settore come un opera di ingegneria sociale correlata alla apprezzabile evoluzione giurisprudenziale”.
07 maggio 2018
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