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Ospedale di Nola. Intersindacale Dirigenza Medica: medici eroi o carnefici? Stabilire verità

Era l’8 gennaio quando, a causa del sovraffollamento, i medici del Pronto Soccorso di Nola hanno dovuto curare i pazienti per terra. Ora, l’Intersindacale della Dirigenza Medica non è disposta più ad aspettare: vuole che sia chiarito se questi medici hanno agito da eroi o da carnefici. Chiedono che sia fatta luce sull’episodio con la massima urgenza.

24 GEN - Hanno atteso più di due settimane, ma ora i sindacati di categoria pretendono che sia fatta luce su quanto accaduto all’ospedale di Nola. Vogliono che si chiarisca la reale responsabilità di quei medici che hanno curato i pazienti per terra, su dei materassi piazzati sul pavimento, perché al Pronto Soccorso non c’erano né barelle, né letti disponibili.

“Sono passati 15 giorni dalla sospensione dei tre medici a seguito dei fatti di Nola, quei tre colleghi stanno pagando le inadempienze dei manager e della politica. Ora – hanno spiegato i sindacati, in una nota - basta, o si stabilisce che sono dei carnefici, o altrimenti siano reintegrati e si chieda scusa all’intera categoria”. È una posizione netta quella dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria, Veterinaria e Amministrativa (che rappresenta al suo interno la volontà di Anaao Assomed , Aaroi Emac, Cimo, Cgil Fp Medici , Cisl Medici, Uil Fpl Medici, Cgil Fp Spta , Fvm , Fassid, Fedir, Fesmed, Anpo Ascoti Fials Medici, Aupi, Sinafo, Sidirss e Ugl Medic).
 
I rappresentanti di categoria si chiedono “se i medici sospesi siano eroi, come dice il Ministro della Salute o carnefici e, quindi, causa unica di quanto accaduto? La verità è che quei medici hanno fatto il proprio dovere sino in fondo, ma lo hanno fatto nelle condizioni disastrose che la politica ha costruito”.

I sindacati non credono che sia un caso che in tutta Italia e anche in Campania si vada avanti con i Pronto Soccorso in regime di collasso continuo e con le Rianimazioni sovraffollate. “Alle tre concause: influenza, freddo e allarme meningite – hanno spiegato - si è aggiunta una rete dell'emergenza sull'orlo del collasso per carenza endemica di risorse umane e strumentali. I colleghi ogni giorno ci mettono la faccia e rischiano l'incolumità fisica e psichica per rispondere alla domanda di salute dei cittadini e per non rimandare indietro nessuno. Se sono colpevoli – hanno concluso leader dell’intersindacale – siano puniti, altrimenti vengano reintegrati”.

24 gennaio 2017
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