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Trapianti. Rischio chiusura per il Monaldi, l’unico centro trapianti pediatrico della Campania

Entro i primi giorni del 2017 il Monaldi di Napoli sembra poprio destinato alla chiusura. È l’unico centro trapianti pediatrico di tutta la regione Campania ed è specializzato in trapianti di cuore. Continueranno invece le operazioni sugli adulti e le visite di follow up dei più piccoli. Nessuna penalizzazione per i bambini già in lista di attesa: saranno dirottati in altre strutture.

30 DIC - L’unico centro trapianti pediatrico di tutta la Campania chiuderà i battenti. Si tratta del Monaldi di Napoli, specializzato nei trapianti di cuore: cesserà ogni attività entro i primi giorni del 2017. La notizia non è ancora ufficiale, ma sembra che non ci siano alternative alla chiusura. La decisione è stata presa dopo alcune valutazioni che avrebbero fatto emergere delle criticità nell'applicazione dei protocolli e la necessità di nuovo personale medico.

“La formalizzazione della decisione non ci è ancora giunta – ha infatti spiegato Giuseppe Longo, che da quattro mesi è direttore generale dell'Ospedale dei Colli, l'azienda regionale di cui fa parte il Monaldi, in un’intervista all’Ansa - ma le operazioni di trapianto per pazienti pediatrici sono al momento sospese. C'era un paziente in lista per un trapianto, cui è già stata data garanzia per rivolgersi ad altro centro con cui abbiamo un accordo. Non ci sarà nessuna penalizzazione per bambini in lista: ci siamo già attivati per inviare i bambini che avessero bisogno di trapianti ai centri più vicini, a cominciare dal Bambino Gesù di Roma. Ma ricordiamo - ha aggiunto Longo - che la casistica in Campania di trapianti pediatrici di cuore è di due o tre ogni anno”.

Nonostante questa drastica decisione il direttore generale ha garantito che al Monaldi continueranno le attività di follow up dei bambini pre e post trapianto e, contemporaneamente, resterà attivo il centro trapianti per gli adulti. È difficile dire quando riprenderanno tutte le attività: “Serve - ha spiegato Longo - una riorganizzazione delle attività in un'ottica di miglioramento del servizio, dal punto di vista del reclutamento del personale, su cui ha influito pesantemente il blocco del turnover cui è sottoposta la Campania. Un blocco che col passare del tempo ha avuto i suoi effetti, soprattutto sull'attività dei trapianti che è particolarmente complessa e ha bisogno di diverse figure professionali specializzate. Ci vorrà poi – ha concluso il direttore generale - anche un miglioramento delle procedure organizzative e di adesione ai protocolli stabiliti”.

30 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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