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In Campania si muore prima. Zuccarelli (Anaao): “Questa è la sanità voluta dai commissari di governo”

Il segretario regionale dell’Anaao Campania commenta i dati del presidente Iss sulla speranza di vita in Campania, di 4 anni inferiore rispetto a Trento e alle Marche. “I commissari di governo dovranno assumersi le responsabilità delle scelte fatte”. Per Zuccarelli, “la dicotomia creata tra Regione e commissari danneggia i cittadini, serve un unico interlocutore”.

01 DIC - “In Campania l’aspettativa di vita è regredita fino ad allinearsi a quella della Bulgaria. E’ così che il Governo ci ha ridotto, è così che i commissari di governo vogliono che vada. La dicotomia creata tra Regione e commissari danneggia i cittadini, serve un unico interlocutore”. La denuncia è del segretario regionale dell’Anaao Bruno Zuccarelli, che riprende la relazione presentata da Walter Ricciardi (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità) in occasione dell’apertura dell’anno accademico dell’Università Campus Biomedico di Roma.

Zuccarelli punta il dito contro “l’omertà di chi continua a nascondere cosa sta accadendo in Campania e in buona parte delle regioni del Sud”. Poi ai commissari dice: “Oggi decidono il futuro della nostra regione, ma domani dovranno assumersi la responsabilità delle scelte fatte. Decisioni che stando alla relazione di Ricciardi vedono la Campania in una posizione drammatica. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ci ha ricordato che ‘in Campania si ha una speranza di vita alla nascita di 4 anni inferiore rispetto a Trento e alle Marche’. Questa è la sanità voluta dai commissari di governo che non hanno mai voluto condividere la programmazione con le parti sociali, ignorando ogni disponibilità al dialogo e mostrando chiaramente una netta chiusura”.
 
Per il segretario regionale dell’Anaao, se oggi la Campania ancora tiene è solo per l’abnegazione del personale
, “in gran parte precari”o, che lavora al servizio degli ospedali. “Un lavoro duro – dice ancora Zuccarelli – che ormai da anni viene ripagato con tagli lineari”.

Poi un riconoscimento all’impegno dell’amministrazione De Luca. “Va dato atto al presidente di aver intrapreso una strada virtuosa, ha scelto manager competenti e ha dato nuovamente senso alla parola meritocrazia. Cardini della nostra sanità come il Cardarelli e il Pascale stanno finalmente ripartendo. Ma – avverte - attenzione a non finire nuovamente nella politica dei proclami. Ora aspettiamo l’avvio dell’Ospedale del Mare, che è il banco di prova al quale la politica regionale non può sottrarsi”.

Alla Regione l’invito affinché si faccia portavoce delle ragioni dei cittadini. “La Campania – spiega il leader regionale Anaao Campania - ha la più elevata incidenza di povertà e di disoccupazione e una più elevata mortalità delle fasce vulnerabili della popolazione. Eppure continua ad essere drammaticamente penalizzata rispetto alle regioni del Centro e del Nord nel riparto del fondo sanitario nazionale. Questo è intollerabile. I fondi non possono essere ripartiti solo in base al criterio dell’età; anche perché un domani potremmo scoprire che la nostra regione è la più giovane semplicemente perché è quella nella quale si muore prima”.

 

01 dicembre 2016
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