Campania. Sclerosi multipla e Artrite reumatoide: arrivano i percorsi diagnostico-terapeutici
Siglato accordo tra Regione e Ateneo Federico II per dare il via alla riorganizzazione dei processi di diagnosi e cura di due malattie cronico degenerative ad elevato impatto sociale ed alto impegno terapeutico. Obiettivo: migliorare l’operatività delle strutture ospedaliere e territoriali, ridurre rischi per i pazienti, recuperare i ritardi assistenziali ed eliminare gli sprechi.
09 LUG - Sclerosi multipla e Artrite reumatoide: arrivano in Campania i Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta). Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Università Federico II di Napoli, diretto da
Maria Triassi, (ordinario di Igiene presso lo stesso Ateneo) e la Regione Campania danno il via alla riorganizzazione dei processi di diagnosi e cura di due malattie cronico degenerative ad elevato impatto sociale ed alto impegno terapeutico.
Il progetto rientra tra gli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale previsti dalla Legge Finanziaria del 1997 in recepimento dell'accordo Stato-Regioni (Decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281) elaborato sulle linee progettuali per l'utilizzo delle risorse vincolate per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale per l'anno 2013 (
Decreto commissariale n. 105 del 01.10.2014). Progetti le cui linee prioritarie d’intervento sono state individuate dall’Accordo Stato-Regioni del 20 febbraio 2014. Sul piatto ci sono 400 mila euro per il progetto relativo all’Artrite reumatoide e 500 mila per la Sclerosi multipla entrambi a valere sullo stanziamento complessivo ministeriale di poco più di 153 milioni di euro di cui circa 24 dedicati al piano nazionale per la prevenzione di quell’anno.
“L’obiettivo di questi percorsi – avverte Triassi – è migliorare l’operatività delle strutture ospedaliere e territoriali, ridurre rischi per i pazienti, recuperare i ritardi assistenziali ed eliminare gli sprechi nella spesa sanitaria e farmaceutica inappropriata garantendo continuità e coordinamento dell’assistenza tra le strutture ospedaliere e territoriali coinvolte”.
La sclerosi multipla, malattia cronica infiammatoria, autoimmune e degenerativa, colpisce circa 57 mila persone in Italia di cui circa 6 mila in Campania. La maggior parte sono giovani adulti, prevalentemente di sesso femminile. L’artrite reumatoide, malattia infiammatoria che colpisce le piccole e grandi articolazioni, colpisce invece circa 30 mila persone in Campania. Entrambe se non trattate adeguatamente possono determinare importanti disabilità.
“L’istituzione di percorsi diagnostico-terapeutici per queste patologie – aggiunge Triassi - è quindi un obiettivo assistenziale di grande rilevanza per il raggiungimento di una diagnosi precoce ed una terapia rapida ed efficace, a vantaggio sia del paziente sia della comunità. I pazienti avranno a disposizione un modello assistenziale capace di garantire una presa in carico globale su tutto il territorio grazie all’integrazione e al coordinamento degli interventi necessari”.
La rete tra ospedale e territorio
Il processo di riorganizzazione guidato dal Dipartimento di Sanità Pubblica, nell’ambito delle linee progettuali della Regione Campania, ha un taglio innovativo: La rete tra ospedale e territorio rappresenterà l’esito di un lavoro di squadra multidisciplinare che vede coinvolti rappresentanti istituzionali, professionisti della salute e, a breve, anche i rappresentanti delle principali associazioni di volontariato, affinché i percorsi costituiscano un modello condiviso e partecipato a garanzia del loro funzionamento.
“In un periodo caratterizzato dalla scarsità delle risorse e dall’aumento delle malattie croniche, è importante offrire ai pazienti cure di qualità, attraverso nuove modalità assistenziali basate sulla integrazione delle professionalità e dei servizi e centrate sui bisogni della persona. Attraverso un lavoro di rete tra Ospedale e Territorio, è necessario coniugare competenze cliniche ed approccio manageriale per garantire percorsi accessibili, appropriati e soprattutto sostenibili, adottando una consapevole strategia di allocazione delle risorse senza ricorrere a poco efficaci tagli lineari”, conclude la professoressa Triassi.
L’obiettivo è, quindi, porre al centro il paziente, ridurre i rischi, gli sprechi ed i ritardi, assicurare continuità e coordinamento dell’assistenza e migliorare l’operatività di tutte le strutture coinvolte nei processi di diagnosi e cura, sia a livello ospedaliero sia sul territorio, ottimizzando anche la presenza dei centri prescrittori nella mappatura campana.
I tavoli tecnici
Intanto i tavoli tecnici, avviati da un semestre, hanno già prodotto interessanti risultati: per l’Artrite reumatoide è stato definito il Pdta ed si sta avviando un progetto pilota per la sua applicazione. E’ iniziato, inoltre, lo sviluppo di un database per la registrazione ed il monitoraggio dei pazienti. Alla conclusione di queste fasi seguirà un percorso formativo per reumatologi, responsabili dei centri prescrittori, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta ed altri specialisti. Per la Sclerosi multipla, infine, è già partita la sperimentazione della fase pilota del Pdta ed i gruppi di lavoro stanno individuando i processi formativi per la validazione del modello organizzativo in ambito regionale. Prevista, inoltre, la costruzione di una rete informatica per i Centri dedicati alla Sclerosi multipla della Campania e lo sviluppo di un data base per la registrazione ed il monitoraggio dei pazienti.
Ettore Mautone
09 luglio 2015
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