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Campania. Ministero Salute: “Per recupero liste d’attesa utilizzato meno del 50% finanziamento e recuperato meno 50% prestazioni”

"Con il Programma Operativo 2022-24 la Regione si è impegnata ad una puntuale attività di ricognizione volta a rilevare la concreta capacità operativa delle aziende di procedere entro il termine del 31 dicembre 2023 al recupero delle liste di attesa sulla base di quanto previsto dagli specifici provvedimenti regionali". Così il sottosegretario alla Salute Gemmato rispondendo all'interrogazione sul tema di Vietri (FdI).

23 GIU -

La Campania ha utilizzato "meno del 50 per cento del finanziamento e recuperato meno del 50 per cento delle prestazioni, con il Programma Operativo 2022-24 la Regione si è impegnata 'ad una puntuale attività di ricognizione volta a rilevare la concreta capacità operativa delle aziende di procedere entro il termine del 31 dicembre 2023 al recupero delle liste di attesa sulla base di quanto previsto dagli specifici provvedimenti regionali (da ultima DGRC 209/2022) e conseguentemente stimare per l'esercizio 2023 gli utilizzi delle somme assegnate negli esercizi 2021,2022 e non ancora impiegate al 31 dicembre 2022'".

Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo in commissione Affari Sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Imma Vietri (FdI).

Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato.

"La carenza di personale sanitario, l'attuale poca attrattività delle strutture pubbliche e le criticità nei servizi di pronto soccorso – viste le dimensioni del problema e l'impatto in termini di tutela della salute pubblica – sin dall'inizio del mandato governativo, hanno costituito una delle priorità per il Governo in carica, che si è concretizzata anche mediante l'adozione di specifiche disposizioni normative, che per esigenze di sintesi non elenco tutte, ma a titolo di esempio ricordo l'incremento dell'indennità per il personale in servizio presso i servizi di pronto soccorso.

Passando più nello specifico delle tematiche poste all'attenzione con il presente QT, e nello specifico quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per migliorare l'accesso alle prestazioni sanitarie e rendere trasparente l'intera filiera delle «liste di attesa», sulla base dell'istruttoria tecnica condotta, ferme restando le competenze regionali in materia, si riscontra quanto segue.

Sul tema specifico dei tempi di attesa in area oncologica, si rende noto che:

9 delle 17 prestazioni di ricovero monitorate dall'Osservatorio Nazionale sulle Liste d'Attesa, coordinato dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria del Ministero della salute, sono prestazioni di chirurgia oncologica mentre tra le prestazioni ambulatoriali monitorate si annovera la prima visita oncologica e la maggior parte delle prestazioni strumentali (TC, RMN, ecografie) utili per la diagnostica e la stadiazione oncologica;

nel 2023 sono stati implementati i monitoraggi sulle prestazioni ambulatoriali, includendo anche il monitoraggio della classe P.

Nello specifico della Regione Campania, i dati del monitoraggio ex ante del primo trimestre 2023 documentano una copertura dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali richieste con codici B e D rispettivamente del 60 per cento e del 71 per cento.
Per le prestazioni oncologiche, in particolare, la prima visita oncologica è garantita per il 67 per cento in classe B e per il 100 per cento nelle classi D e P.

Disomogenee, invece, le percentuali di copertura per la diagnostica ecografica e tomografica: si passa da prestazioni garantite al 100 per cento in tutte le classi di priorità (es. TC del rachide) a prestazioni la cui garanzia è al di sotto del 50 per cento o inferiore per la classe D (es. TC del torace e dell'addome).
Su tali valori, il Ministero della Salute agisce con gli strumenti di attuazione dell'articolo 12 dell'Intesa Stato regione del 23 marzo 2005, relativi agli adempimenti cui sono tenute le Regioni per accedere alla quota premiale del finanziamento per l'anno 2022 (questionario LEA). Inoltre, nell'ambito del citato Osservatorio, tali criticità vengono discusse e affrontate per sostenere le Regioni nel miglioramento degli obiettivi di cura.

Va rilevato che le problematicità relative ai tempi di attesa si sono acuite durante il periodo pandemico, rendendo molto più critico per i cittadini l'accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche. Per affrontare tale situazione, presso il Ministero della salute è stato attivato un tavolo di monitoraggio che ha seguito costantemente lo stato di avanzamento delle attività di recupero delle prestazioni non erogate.

A tal proposito e a riscontro del riferimento riportato nel QT sui «fondi per le liste d'attesa – 500 milioni stanziati oltre due anni fa – spesi solo al 70 per cento», concluso il monitoraggio 2022, con decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 in materia di proroga dei termini legislativi, è stato previsto che le regioni che non abbiano ancora azzerato le liste potranno continuare ad avvalersi di specifiche misure di finanziamento per proseguire le attività di recupero e per intervenire ulteriormente sulle liste d'attesa. Per tale finalità, il Ministero della salute ha già invitato le regioni a condurre un aggiornamento delle liste d'attesa (cosiddetta «pulizia delle liste d'attesa») e implementare i processi di valutazione dell'appropriatezza prescrittiva nell'ottica di proseguire le attività di affiancamento, supporto e monitoraggio degli adempimenti e dei risultati conseguiti dalle regioni.

Nel caso della Campania, che ha utilizzato meno del 50 per cento del finanziamento e recuperato meno del 50 per cento delle prestazioni, con il Programma Operativo 2022-24 la Regione si è impegnata «ad una puntuale attività di ricognizione volta a rilevare la concreta capacità operativa delle aziende di procedere entro il termine del 31 dicembre 2023 al recupero delle liste di attesa sulla base di quanto previsto dagli specifici provvedimenti regionali (da ultima DGRC 209/2022) e conseguentemente stimare per l'esercizio 2023 gli utilizzi delle somme assegnate negli esercizi 2021,2022 e non ancora impiegate al 31 dicembre 2022».

A valle di tale ricognizione e stima, sarà valutata anche la opportunità, come avvenuto negli esercizi 2021 e 2022, di fare ricorso alle strutture private accreditate attraverso l'assegnazione di quote di budget integrativi, destinate ed adeguatamente rendicontate, al recupero delle liste di attesa, secondo quanto previsto dalla normativa vigente sul recupero delle liste di attesa.

Inoltre, come noto, l'Osservatorio nazionale delle liste d'attesa ha approvato in data 16 gennaio 2023 le «Linee di indirizzo relative a requisiti e monitoraggio delle sezioni dedicate ai tempi e alle liste di attesa sui siti web di Regioni, Province autonome e Aziende sanitarie», che contengono indicazioni per uniformare e rendere chiare e fruibili ai cittadini le informazioni sui tempi di attesa e sulle modalità di accesso alle cure, nelle quali è dato specifico risalto agli aspetti di trasparenza, accessibilità e fruibilità dei siti web nonché l'elenco delle informazioni minime che devono essere contenute sui siti aziendali e regionali/provinciali, prime tra tutte le informazioni sui tempi di attesa. Le Regioni/PPAA stanno ultimando il monitoraggio dei siti aziendali e il Ministero sta conducendo il monitoraggio sui siti regionali/provinciali, il cui esito sarà reso pubblico.

Concludo, rassicurando l'Onorevole interrogante che, ferme restando le responsabilità regionali, è cura del Ministero attuare ogni forma di coordinamento e controllo, nel rispetto delle vigenti disposizioni, al fine di tutelare la salute dei cittadini campani e della popolazione italiana tutta".

Imma Vietri (FdI), replicando, nel rilevare che vi sono ancora molti passi da compiere per migliorare l'efficienza della sanità pubblica, evidenzia che l'attuale Governo ha sinora compiuto le scelte giuste al riguardo e si dichiara pertanto fiduciosa che possa continuare lungo questo percorso.



23 giugno 2023
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