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Autonomia. Botta e risposta tra Calderoli e De Luca su richiesta intesa della Campania

“Nella proposta di intesa firmata nel 2019 dal governatore della Campania” la Regione “chiede quelle autonomie che oggi dividerebbero il Paese”, dice il ministro per le Autonomie in una intervista al Corsera. De Luca risponde: "Profonda commozione che un ministro si accorga, dopo 4 anni, che fra le regioni che chiedono un confronto sull’autonomia c’è anche la Campania. Ma nel 2019 dicevamo esattamente le stesse cose dette oggi nel respingere la sgangherata bozza di disegno di legge del Ministro”.

21 NOV - Botta e risposta tra il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Al centro il tema dell’autonomia differenziata.

“Io non so se chi parla in questi giorni sia Vincenzo De Luca, Crozza che fa De Luca, o un terzo De Luca” ma nella “proposta di intesa firmata nel 2019 dal governatore della Campania” la Regione “chiede quelle autonomie che oggi dividerebbero il Paese”, dice Calderoli in una intervista al Correire della Sera. Per Calderoli di De Luca, come governatore, “emerge troppo il lato furbacchione. Oggi mi attacca frontalmente, cerca di costruire un fronte del Sud contro l'autonomia e sostiene che io stia cercando di spaccare il Paese. Però, non è il solo De Luca. La sua proposta fa riferimento a due pronunciamenti pro autonomia del Consiglio regionale della Campania. In cui testualmente si dicevano disponibili ad affrontare la sfida”.

Non si è fatta aspettare la risposta di Vincenzo De Luca. “Intanto - dichiara in una nota - provo una profonda commozione per il fatto che un ministro per le Riforme si accorga, dopo 4 anni, che fra le regioni che chiedono un confronto con il Governo sull’autonomia c’è anche la Campania. Si sono fatte riunioni con tre regioni, con la Campania mai. Bene così. La richiesta della Campania aveva obiettivi di merito e un obiettivo politico: impedire che il tema dell’autonomia fosse condizionato e ipotecato da una impostazione leghista. Nel merito, dicevamo nel 2019 esattamente le stesse cose dette oggi nel respingere la sgangherata bozza di disegno di legge presentata dal Ministro, e ora accantonata".

“Noi - argomenta De Luca - partiamo sempre da una premessa (nel 2019, come nel 2022): difesa rigorosa dell’unità nazionale, a cominciare dal tema della scuola e da quello della sanità. Più chiaramente: per la scuola, mantenimento di programmi scolastici di competenza nazionale; contratti nazionali, non regionali, per il personale scolastico; per la formazione professionale decisioni anche regionali, in maniera rispondente ai sistemi produttivi locali. Per la sanità: no a contratti integrativi regionali per il personale; vigilanza e competenza nazionale per le valutazioni scientifiche e le conseguenti norma sanitarie; applicazione rigorosa di criteri equi aggiornati per il riparto del fondo sanitario nazionale, a fronte di una scandalosa inadempienza da anni del Governo nazionale. Si proponeva che il Governo definisse prioritariamente i “Lep”, con il superamento della spesa storica, subordinando ogni intesa a questo obiettivo. Esattamente le cose ripetute oggi. Si proponeva nel 2019 – e lo ribadisco oggi fortemente – il trasferimento alle regioni di tutta una serie di competenze amministrative per le quali non si giustifica nessun ruolo nazionale: pareri ambientali; ruolo delle Soprintendenze; pareri ministeriali per il dragaggio dei porti; pareri per impianti fotovoltaici…”.

“Riconfermo - prosegue De Luca - l’obiettivo di “burocrazia zero” come l’obiettivo vero. Il mondo imprenditoriale domanda non percorsi ideologici, fumosi e inconcludenti su riparto dei poteri, ma una sburocratizzazione radicale, che consenta decisioni rapide”.

“Si dice - conclude il presidente campano - che si vuole assumere come base di confronto la proposta della Campania. E’ un ottimo proposito. Per questo io lodo il Ministro Calderoli, che considero persona affabile, e per il quale ho istintiva simpatia. Potremo uscire così dalle chiacchiere e arrivare a risultati concreti. Tuttavia, a scanso di equivoci, pubblichiamo sul sito della Regione la proposta del 2019 e altri documenti connessi. Se vogliamo modernizzare l’Italia, e avvicinare le decisioni ai cittadini e alle imprese, senza scardinare la Costituzione e tradire il Sud, noi siamo pronti. Sempre disponibili a dimostrare, con pignoleria tedesca, dove c’è la coerenza e dove c’è la cialtroneria politica e l’inconcludenza eterna. E pure la furbizia".

21 novembre 2022
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