Catanzaro. Sant’Anna Hospital si appella a Mattarella: “Nostra situazione di crisi irreversibile”
L’appello, rivolto anche ad altre personalità, a partire dal ministro Speranza, arriva a seguito dei falliti tentativi di incontro con le autorità locali. Intanto la crisi cresce: “Permane il blocco delle attività a causa della mancanza di liquidità conseguente ai mancati ristori delle prestazioni legittimamente ed appropriatamente erogate per il 2020”. E “in questo mese di inattività, circa 300 procedure sono state bloccante condizionando un aumento della mobilità passiva e disagio al caregivers”.
03 FEB - Il presidente del CdA del Sant’Anna Hospital di Catanzaro,
Giovanni Parini, e il direttore sniario,
Soccorso Capomolla, lanciano un appello al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, al Ministro della Salute
Roberto Speranza, al Vice Ministro della Salute
Pierpaolo Sileri, oltre che al Presidente della Regione
Antonino Spirlì, al Commissario ad acta
Guido Longo, al Direttore Salute Francesco Bevere e alla struttura commissariale ASP di Catanzaro, per chiedere “un urgente incontro istituzionale al fine di poter praticare un confronto sulle motivazioni che stanno alimentando la crisi irreversibile del Sant’Anna Hospital”.
L’appello arriva dopo i falliti tentativi di incontro con le autorità locali e la difficile fase gestionale del Sant’Anna hospital creata anche dal “corto circuito istituzionale sulla catena delle responsabilità decisionali”, lo definiscono Parini e Capomolla, che a Natale ha condotto l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ad ordinare che il Sant’Anna Hospital “non potrà erogare prestazioni con onere a carico del servizio Sanitario Regionale”. “Tale decisione - osservano il presidente del CdA e il direttore sanitario -, irrituale in termini di contenuti (Poiché non sono intervenute, ancora, le condizioni previste dall’art 9 di cui alla legge n. 24 del 2008 per la sospensione ad oras dell’autorizzazione all’esercizio,) e forma (non è stato emesso decreto di revoca formale dell’accreditamento da parte del Dirigente Generale del Dipartimento della regione Calabria) ha creato una grave condizione di rischio sulla Sanità Pubblica, soprattutto in questa fase di crisi della sanità ed emergenza pandemica con l’interruzione di un servizio di pubblica Utilità”.
Una distorsione poi corretta dal TAR regionale, che ha annullato il provvedimento dell’ASP riattivando l’accreditamento del Sant’Anna Hospital. Il pronunciamento non ha però risolto la problematica. Perché, spiegano i vertici del Sant’Anaa, “permane il blocco delle attività a causa della mancanza di liquidità conseguente ai mancati ristori delle prestazioni legittimamente ed appropriatamente erogate per il 2020. Nessuna comunicazione istituzionale è pervenuta alla Direzione dopo la sentenza del TAR Calabria. In questo mese di inattività, circa 300 procedure sono state bloccante condizionando un aumento della mobilità passiva e disagio al caregivers”.
03 febbraio 2021
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