Punti nascita. Intersindacale Calabria: “Tutto tace. In attesa di prossimo tragico evento”
Il grido di rabbia in una lettera indirizzata alla governatrice Santelli e al commissario Cotticelli a quasi un anno dalla morte di una giovane donna. “Si gridò allo scandalo, si pose l’attenzione sulla inidoneità di tanti dei Punti Nascita Calabresi”. Ma a un anno di distanza “non un processo di riorganizzazione dell’intera rete dei Punti Nascita è stato avviato”. LA LETTERA
24 FEB - “Non un processo di riorganizzazione dell’intera rete dei Punti Nascita è stato avviato” in Calabria. “Non una delle situazioni di criticità, e sì che se ne conoscono tante, è stata sanata”. “Non una decisione operativa è stata presa in relazione all’adeguamento a Linee di Indirizzo previste dal Comitato Nazionale del Percorso Nascita che impongono numeri minimi di parti indispensabili perché si sia accreditati a quella funzione, caratteristiche organizzative, quantità di personale e organizzazione logistica”. Si è solo “assistito impotenti e sgomenti al succedersi di provvedimenti tampone con chiusure e successive riaperture nel giro di poche ore di interi Reparti di Pediatria e di Punti Nascita, sono stati predisposti trasferimenti temporanei di personale da un Ospedale all’altro, senza che si riuscisse a concludere uno dei concorsi avviati, mentre si svuotavano i Reparti per pensionamenti e nulla osta a trasferimenti”. È quanto denuncia l’Intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e sanitari, e delle professioni sanitari della Calabria in una lettera aperta rivolta alla presidente della Regione
Jole Santelli e al commissario straordinario
Saverio Cotticelli.
Un grido di rabbia che arriva a conclusione delle indagini sul decesso di una giovane avvenuta in occasione del parto, presso l’Ospedale di Cetraro nel giugno dello scorso anno, per il quale risultano sotto indagine alcuni medici.
“La notizia di quel tragico esito di un percorso”, scrive l’Intersindacale, "scosse le coscienze di molti di noi”. “Come già accaduto, si gridò allo scandalo, si pose l’attenzione sulla inidoneità di tanti dei Punti Nascita Calabresi, sulla loro capacità di gestione delle gravidanze a rischio, sulla loro aderenza alle disposizioni nazionali che impongono la presenza al loro interno di ben precisi standard assistenziali, senza i quali gli stessi devono essere riadeguati o chiusi. E come altre volte si promise che mai più episodi simili sarebbero dovuti accadere in Calabria”.
Ma “a quasi un anno di distanza da quel tragico evento la realtà organizzativa ed attuativa del Percorso Nascita Calabrese evidenzia una sostanziale invarianza dell’intero sistema”. Tutto tace. "Fino al prossimo, purtroppo annunciato, tragico evento avverso che solo gli operatori sanitari, con la tenacia e la professionalità del loro lavoro, cercano ostinatamente, contro tutto e contro tutti, di impedire che avvenga”.
24 febbraio 2020
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