Omceo Cosenza scrive a Santelli: “La Regione sia protagonista del risanamento della sanità regionale”
Un appello, firmato dal presidente Omceo Eugenio Corcioni, per chiedere alla presidente della Regione di “mettere in primo piano la problematica della sanità calabrese e affrontarla con l’urgenza e la determinazione che la gravità della situazione impone”. Tenendo conto che “il riequilibrio del bilancio sanitario regionale è prioritario, ma sarà possibile raggiungerlo solo risanando e non liquidando le aziende sanitarie calabresi come fossero aziende decotte”. LA LETTERA
21 FEB - “Nessuno che abbia a cuore il buon funzionamento del sistema sanitario calabrese può rimpiangere le molte (non tutte) scellerate gestioni precommissariali della sanità nella nostra regione, che hanno sommato sprechi, malagestione, ingerenze politiche e ripetuti scandali. Ma, così come è un fatto incontestabile la cattiva amministrazione della sanità in Calabria prima dell’inizio della fase del commissariamento, è un fatto altrettanto evidente e doloroso lo stato preagonico della sanità in regione ai nostri giorni, dopo un decennio di mancato cambiamento virtuoso”. Eè quanto scrive
Eugenio Corcioni, presidente Omceo Cosenza, in una lettera inviata alla governatrice
Jole Santelli, per chiedere che Regione sia protagonista del risanamento della sanità regionale.
Corcioni denuncia, in Calabria, lo “scollamento delle reti assistenziali”, il “netto peggioramento dei livelli organizzativi”, il “diffuso immobilismo” e la “pericolosa sfiducia che si è impadronita di tanti operatori sanitari e utenti”. In tutto ciò “il Dipartimento regionale alla Salute, che dovrebbe essere il motore del sistema sanitario regionale, è oggi un involucro vuoto, disorganizzato e privo delle necessarie competenze, incapace persino di far fronte ai compiti della più ordinaria amministrazione”.
Da qui l’appello dell’Omceo Cosenza a Santelli “come massimo rappresentante istituzionale della popolazione calabrese, sperando che condivida un pensiero che, durante questi ultimi e lunghi 10 anni, è diventata una convinzione: il riequilibrio del bilancio sanitario regionale è prioritario, ma sarà possibile raggiungerlo solo risanando e non liquidando le aziende sanitarie calabresi come fossero aziende decotte. Il risanamento di una istituzione che deve tutelare il bene costituzionale della salute non si può fare unicamente con i tagli economici, ma richiede anche di fare risparmi lungimiranti, di eliminare gli sprechi e le illegalità, di qualificare i servizi con attrezzature idonee e avanzate, di migliorare il rendimento organizzativo a tutti i livelli, di assumere con urgenza i giovani medici per colmare almeno le più gravi lacune del personale ospedaliero dopo i pensionamenti: senza tutto questo non si parla di risanamento ma di disastro annunciato, magari con inutili e ipocriti commissariamenti ad oltranza”.
Perché “pur in periodo di commissariamento, esistono importanti spazi di iniziativa per la Regione”, per esempio “che dal prossimo 1/5/2020 potrete nominare i nuovi Direttori generali, avviando una nuova fase di autentico risanamento”.
“Le chiedo -conclude Corcioni - a nome di tutti gli operatori sanitari e dei cittadini che a noi si rivolgono, di mettere in primo piano la problematica della sanità calabrese e di affrontarla con l’urgenza e la determinazione che la gravità della situazione impone, offrendoLe – se lo riterrà opportuno- la più ampia e disinteressata collaborazione. Se noi calabresi, utilizzando con intelligenza e etica della legalità il meglio che abbiamo a nostra disposizione, non ridiventeremo protagonisti della rifondazione del Servizio Sanitario Regionale, temo purtroppo che questa opera i Commissari inviati dall’esterno non saranno per molti motivi mai in grado di realizzarla”.
21 febbraio 2020
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