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Ao Cosenza. Salvato neonato affetto da rara malformazione congenita. Intervista a Marco Gambino, dell’equipe di chirurgia pediatrica che lo ha operato

L'intervento eccezionale di estrema complessità e difficoltà (intervento di "Kasai" con Epato-Porto-Enterostomia) è stato effettuato su un neonato affetto da una grave e rarissima malformazione congenita e cioè l'atresia delle vie biliari che ha una incidenza di 1:18.000 nati vivi. "Questo risulta possibile solo negli Ospedali maggiori come ad esempio l’Ospedale Annunziata di Cosenza che rappresenta uno dei 3 HUB della regione Calabria". 

01 GIU - Effettuato un intervento di alta specializzazione chirurgica presso l'Aziende ospedaliera di Cosenza. È stato salvato con un intervento eccezionale di estrema complessità (intervento di "Kasai" con Epato-Porto-Enterostomia) e difficoltà un neonato affetto da una grave e rarissima malformazione congenita e cioè l'atresia delle vie biliari che ha una incidenza di 1:18.000 nati vivi e la cui diagnosi è stata possibile grazie al supporto della Medicina nucleare e dopo un periodo di ricovero con stabilizzazione e preparazione ottimale per essere sottoposto ad intervento chirurgico all'interno del reparto di Neonatologia e Tin di Cosenza. Senza questo intervento chirurgico è improbabile che un bambino con atresia biliare possa sopravvivere e subito dopo avrà bisogno di una continua assistenza e monitoraggio dei parametri epatici e clinici al fine di valutare la necessità del trapianto di fegato, che potrà effettuare nel reparto di Pediatria senza la necessità di ricorrere alla migrazione verso ospedali del Centro-Nord
 
L'intervento viene raccontato in quest'intervista a Marco Gambino, Dirigente Medico di I Livello UOC di Chirurgia Pediatrica.
 
Dottor Gambino grazie ad un lavoro di equipe avete salvato la vita ad un un neonato affetto da una rarissima malformazione. Un esito positivo e di alta qualità in un contesto difficile come quello di una struttura del Sud, troppo spesso al centro di polemiche per la mala sanità. La soddisfazione è maggiore?
La soddisfazione è ovviamente molto alta per il brillante risultato dell’intervento chirurgico. Negli ultimi anni, molte volte, il Sud e la Calabria in particolare è salita alla ribalta delle cronache nazionali per esiti spiacevoli nel campo sanitario. Il fatto che questo articolo metta in risalto il buon operato della equipe della Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica di Cosenza, magistralmente guidata dalla dott.ssa Raffaella Aceti e di cui ho l’onore di fare parte, ci riempie di gioia e ci ripaga del lavoro e dei sacrifici che ogni giorno vengono compiuti nel mio reparto al fine di garantire sempre il benessere dei nostri piccoli pazienti.
 
In cosa è consistito l'intervento?
La piccola paziente era affetta da Atresia delle Vie Biliari una rara malformazione obliterativa a carico delle vie biliari. Se non trattata chirurgicamente la progressiva evoluzione a cirrosi epatica porta al decesso entro i due anni di vita. L’intervento chirurgico di portoenterostomia secondo Kasai I da noi effettuato consente di asportare le vie biliari atresiche e di creare una nuova “via biliare” anastomizzando una ansa intestinale defunzionalizzata alla porta hepatis.
 
Sono casi rari. Come ci si prepara ad un intervento simile?
L’incidenza della patologia in Europa è di 1/18.000 nati vivi con una lieve prevalenza del sesso femminile. La gestione post-parto e la diagnosi della malattia richiede uno stretto approccio multidisciplinare con la collaborazione di ginecologi, neonatologi, noi chirurghi pediatrici, radiologi e medici nucleari. Questo risulta possibile solo negli Ospedali maggiori come ad esempio l’Ospedale Annunziata di Cosenza che rappresenta uno dei 3 HUB della regione Calabria.
 
La struttura in cui lei opera, quella del dipartimento materno-infantile di Cosenza, è un centro di riferimento regionale. Quale è la sua esperienza? Si parla poco delle strutture che al Sud funzionano. Ci racconta la vita in Reparto e il rapporto con i piccoli pazienti?
Il Dipartimento Materno-Infantile, interaziendale tra l’Azienda Ospedaliera e l’ASP di Cosenza, comprende le Unità Operative Complesse di Chirurgia Pediatrica, Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia, Pediatria e rappresenta il centro di riferimento per l’intera regione Calabria per la diagnosi ed il trattamento delle principali patologie mediche e chirurgiche pediatriche. Da diversi anni, sotto la gestione della dott.ssa Aceti, presso la mia Unità Operativa cerchiamo di portare avanti, tra mille difficoltà, lo sviluppo e le applicazione delle tecniche chirurgiche mininvasive al fine di ridurre al minimo il disconfort a cui vanno incontro i nostri piccoli pazienti. Siamo uno dei pochi centri del meridione in cui si applica la chirurgia laparoscopica, toracoscopica, endoscopica e broncoscopica. Per cercare di migliorare la qualità della degenza dei nostri piccoli pazienti il mio reparto ha subito una recente ristrutturazione con la creazione di camere colorate ed una ludoteca, donataci dalla A.B.I.O. nazionale, al fine di rendere il più piacevole possibile la loro permanenza in ospedale anche grazie alla collaborazione di alcune associazioni di volontariato che praticano la clown-therapy ed allietano i pomeriggi dei bambini con giochi ed attività ludiche. Il rapporto con i genitori e’ continuo e costante perché riteniamo che solo la collaborazione e l’armonia dei sanitari e della famiglia riesca a far superare serenamente ai bambini i momenti difficili insiti nelle patologie pediatriche chirurgiche.
 
Teresa Bonacci 

01 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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