Medici. Fismu-Fvm: “Calabria fanalino di coda nella loro valorizzazione”
Il sindacato denuncia l’assenza di indennità per gli ospedalieri dei settori più a rischio, “nonostante gli stanziamenti nazionali e le regole contrattuali”. Picarelli: “Il contratto li prevede, i soldi sono stati stanziati, ma le trattative per riconoscerli ai colleghi non sono mai partite. A differenza di altre regioni”.
19 DIC - In Calabria cresce la polemica e aumentano le preoccupazioni dei medici ospedalieri che “anche nel 2023 vedono le loro buste paghe più povere rispetto ai colleghi di altre regioni”. Questa la denuncia di
Claudio Picarelli, segretario regionale di Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti e dirigente di FVM (Federazione Veterinari e Medici di cui Fismu è componente).
“Siamo ancora una volta la regione ‘fanalino di coda’ – dichiara Picarelli in una nota -, visto che nonostante i soldi siano stati stanziati, e la legge e i contratti prevedano la corresponsione di alcune indennità nei settori più a rischio e più sotto pressione della nostra rete ospedaliera, non sono ancora state avviate le trattative con i sindacati. Risultato: i medici calabresi avranno una busta paga più povera che in altre realtà del nostro Paese. Gravissimo”.
“La Regione dia un segnale forte - conclude Picarelli - faccia una seria inversione di rotta. È una autentica ingiustizia quella che si sta facendo a migliaia di professionisti della nostra sanità pubblica”.
19 dicembre 2023
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