Guardia medica. Lo Smi sollecita la Regione contro la delibera 347: “Torni sui propri passi”
A seguito della richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti sui contenuti della contrattazione integrativa regionale, la Regione, con la delibera, ha deciso di sospendere “temporalmente e in via cautelare” la parte dell’accordo che prevede l’indennità per l’uso dei mezzi propri, per l’assistenza della popolazione pediatrica e per i rischi derivanti dall’attività svolta. Per lo Smi è “messi in discussione diritti acquisiti”.
26 MAG - La Regione Basilicata, con la delibera del 3 maggio scorso è intervenuta sospendendo “temporalmente e in via cautelare” l'articolo 35 comma 1 dell'accordo integrativo lucano nelle parti che prevedeva indennità per l'uso dei mezzi propri, per l'assistenza della popolazione pediatrica e per i rischi derivanti dalla peculiarità dell'attività svolta (aggressioni, per esempio). Dura la protesta del Sindacato dei Medici Italiani. Una iniziativa decisa a seguito della richiesta di chiarimenti da parte della Corte dei Conti sui contenuti della contrattazione integrativa regionale, che potrebbe avere causato un danno erariale da quasi 13,5 mld.
Lo Smi si era già espresso contrario alla delibera, definendola “inaccettabile”. E oggi torna a ribadire la sua posizione. Per
Pina Onotri, segretario generale Smi, il primo passaggio “è la dichiarazione dello stato di agitazione contro una decisione grave che mette in discussione diritti acquisiti dei medici di continuità assistenziale. Quelle voci sono previste negli accordi integrativi e sono in linea con quanto previsto da quelli nazionali. Andremo fino in fondo, anche ricorrendo alle vie giudiziarie, oltre che chiaramente allo sciopero, se sarà necessario. La Regione torni sui propri passi”.
Chiare le ragioni della protesta per l'ufficio legale dello Smi: “E’ evidente che tali compensi sono previsti per ogni ora di attività; non è possibile infatti riconoscere euro 0,50 soltanto quando si utilizza materialmente il mezzo proprio ma l'indennità è generale ed è dovuta quando l'azienda non ha, o non mette a disposizione, un mezzo per l'esecuzione delle visite domiciliari. Stessa cosa dicasi per l'assistenza pediatrica: se non vi sono guardie mediche pediatriche, per l'assistenza potenziale a carico dei medici di continuità assistenziale è dovuta la predetta indennità...Vero è anche che per la natura delle attività e per le modalità indicate, siamo in presenza di elementi oggettivi. Il rischio, per esempio, è insito nell'attività notturna e nelle sempre più frequenti aggressioni a danno dei medici di C.A.”.
26 maggio 2017
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