Sanità privata. Scontro tra Franconi e Rosa (Fdi)
Il consigliere accusa la Giunta di ignorare le indicazioni della Commissione Salute sull’assegnazione delle risorse alle strutture private accreditate. Ma l’assessore rispedisce l’accusa al mittente: “Gran parte delle indicazioni formulate dalla Quarta Commissione, per quanto non vincolanti, sono state fatte proprie dal governo regionale”.
07 OTT - È scontro tra
Gianni Rosa, consigliere di Fratelli D’Italia, e l’assessore alla Salute
Flavia Franconi, sul tema delle risorse alle strutture private accreditate. “Sono due anni che la IV Commissione consiliare della Regione Basilicata prova a cambiare le regole per l’assegnazione delle risorse alle strutture private accreditate che erogano prestazioni di assistenza ospedaliera e di specialistica ambulatoriale. Una cifra di 25 milioni di euro all’anno, le cui modalità di assegnazione sono contestate anche dagli stessi operatori del settore. Così come accaduto nel 2015, la Commissione approva il 29 luglio scorso la delibera della Giunta relativa all’anno 2016 (delibera n. 740 del 29 giugno 2016) allegando, come già accaduto per il 2015, al parere una lunga lista di modifiche ritenute necessarie. Un atto di fede, così come accaduto nel 2015, che non trova riscontro nella volontà della Giunta regionale la quale, con la delibera 937 dell’8/8/2016, approva definitivamente la sua proposta iniziale con piccole modifiche, facendo finta di recepire alcune delle indicazioni formulate dalla Commissione”, accusa Rosa.
Il consigliere parla quindi di “una farsa, in quanto la Giunta non incide sul cuore della questione. Evidentemente gli interessi sono altri e la Commissione ‘non può permettersi’ di giudicare l’operato di una burocrazia che, specialmente in sanità, è rimasta ferma all’800. La Commissione non deve permettersi di migliore il servizio in favore dei lucani”.
“Ma il tempo – prosegue Rosa nella nota - è galantuomo ed i nodi sono venuti subito al pettine. Infatti abbiamo appreso che nessun contratto con le strutture private è stato ancora sottoscritto (come mai?? La Giunta ha deliberato già da agosto) e che si continua a lavorare senza regole. Siamo in pieno far west. A ciò dobbiamo aggiungere anche la notizia secondo la quale i budget economici sono stati già consumati dalle strutture. Quindi, il premio per la competitività, pari al 20% delle risorse complessive, di cui si riempivano la bocca la politica e la burocrazia regionale quale elemento di novità e di miglioramento del sistema, diventa inapplicabile. In sintesi siamo di fronte alla solita approssimazione. Per questo oggi abbiamo presentato un’interrogazione urgente per capire cosa succede e le relative responsabilità di queste brutture”.
Immediata la replica dell’assesore Flavia Franconi. “Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Gianni Rosa, con una nota a sua firma diffusa oggi lamenta il mancato accoglimento, da parte della Giunta regionale, delle indicazioni formulate dalla Quarta Commissione sull’assegnazione delle risorse alle strutture private accreditate. Non è così. E basterebbe leggere la nota n. 7817 del 29 luglio scorso a firma del presidente Luigi Bradascio per appurare che gran parte delle indicazioni formulate dalla Quarta Commissione, per quanto non vincolanti, sono state fatte proprie dal governo regionale, con delibera n. 937 del giorno 8 agosto 2016”, spiega Franconi in una nota.
“Pertanto – prosegue - la ‘burocrazia’ del Dipartimento, per usare le parole del consigliere Rosa non ha boicottato il lavoro della Commissione e non ha da difendere chissà quali ‘interessi’”.
“Per completezza di informazione – aggiunge l’assessore -, va precisato che in sede di votazione il consigliere Rosa si è guardato bene dall’approvare il lavoro della Commissione che, per sua stessa ammissione, era volto a ‘migliorar’ il servizio in favore dei lucani. Infine, contrariamente a quanto sostiene il consigliere di Fratelli d’Italia, non siamo affatto ‘in pieno far west’ poiché per la prima volta le due Azienda sanitarie di Potenza e Matera stanno operando in piena sintonia per armonizzare i contratti tra gli operatori privati delle due province. Contratti che si stanno definendo. Inoltre, lo stesso premio di competitività, pari al 20 per cento delle risorse complessive, sarà pienamente garantito a quanti ne avranno diritto”, conclude Franconi.
Parole che non hanno lasciato indifferente Rosa, che a sua volta ha controreplicato: “Leggiamo la risposta piccata dell'Assessore alla Sanità Flavia Franconi e ci chiediamo: ma ci è o ci fa? Abbiamo sempre reputato la Franconi una 'vittima' della politica pittelliana, messa lì per salvaguardare le quote rosa e dare una parvenza di 'alto profilo' ad una Giunta che altro non rappresenta che il pagamento di cambiali elettorali, una foglia di fico, insomma. E ce ne siamo sempre dispiaciuti, forse perché ci siamo sempre chiesti come poteva una professionista prestarsi a certi giochetti. Oggi, la conferma”.
“I contratti con le strutture sanitarie – afferma Rosa - saranno conformi ai principi che la stessa Giunta si è data? Bene. Un po' in ritardo visto che mancano due mesi alla fine dell'anno e stiamo parlando dei contratti del 2016, ma bene. I budget di spesa non sono stati sforati? Ottimo. Quando verrà in Consiglio a rispondere alla nostra interrogazione, presentata ieri, ci fornirà i dati precisi. Carte alla mano, però. Anzi, carte complete, alla mano, non con gli stessi quattro fogli, scritti dai burocrati della Regione per coprire le loro inefficienze, le loro 'colpe', che ci ha lasciato nello scorso Consiglio regionale rispondendo alla interrogazione sulle selezioni per i 'capacity builder'”.
“Però – prosegue Rosa - se la replica dell'Assessore Franconi è un modo per distogliere l'attenzione dalla vergognosa pagliacciata dell'altro giorno, poteva risparmiarsi il disturbo. Noi non demordiamo e nel prossimo Consiglio pretendiamo una risposta chiara: i vincitori della selezione per la 'capacity building' sono stati esaminati dai loro capiufficio? Ci aspettiamo una risposta completa e veritiera. E sottolineamo veritiera. Perché se l'Assessore non lo sa: mentire in pubblico, durante una formale interrogazione, ad un eletto dal Popolo è un atto morale e politico gravissimo. Vorrebbe dire, tra l'altro, che chissà quante volte, in quante altre occasioni, sono state dette menzogne ai cittadini e alle opposizioni. E soprattutto si assuma le responsabilità di quello che dice. Questa volta, non basterà scaricare la colpa dicendo: 'me lo hanno scritto gli Uffici'. Se si copre l'operato illegittimo di qualcuno si è complici!”.
“Un'ultima cosa – conclude Rosa -: dottoressa Franconi, quando parla del voto in Commissione almeno vada a leggere i verbali. Un voto non è solo un voto. Quando non si è costretti ad alzare la mano perché imbrigliati da logiche di potere, quando si è liberi, il voto ha una motivazione. Motivazione che abbiamo espresso in più occasioni. Noi non siamo il burattino di nessuno. E soprattutto non concediamo atti di fede a Pittella ed alla sua politica. Non dopo i suoi pessimi risultati e non dopo che, già in passato, sulla medesima questione, si è fatto beffe dei pareri della Commissione”.
07 ottobre 2016
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