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Intervista al Dg della Asl 1 de L’Aquila, Giancarlo Silveri: “Non è vero che siamo ancora in emergenza”

11 APR - “In questi ultimi mesi abbiamo fatto molto e il nostro programma è stato interamente rispettato”, ci ha detto il Dg dell’Asl da cui dipende l’ospedale San Salvatore. Entro dicembre o al massimo all’inizio del 2011 sarà a regime anche il dipartimento chirurgico.

Direttore Silveri da quello che abbiamo potuto vedere l’emergenza non è finita?
Questo non è esatto. Eravamo in emergenza, ma in questi ultimi mesi abbiamo fatto molto. Da ottobre a oggi abbiamo attivato circa 315 posti letto e da aprile sono funzionanti 9 sale operatorie in un reparto interamente ristrutturato. Lo stesso è avvenuto per il Ps, la rianimazione, il laboratorio analisi e il pronto soccorso pediatrico: sono tutti collocati in reparti totalmente recuperati. In questi giorni entreranno in funzione altri 25 posti letto per la pediatria e le malattie infettive. Abbiamo riaperto il reparto penitenziario. Entro settembre avremo a disposizione ulteriori 30 posti letto ed anche spazi definitivi per i poliambulatori. E sempre entro lo stesso mese troveranno una collocazione in pianta stabile la nefrologia, la dialisi e l’Utic. Anche il Cup sarà spostato in una zona più accessibile e le postazioni saranno portate da sette a dieci.
Rimane ancora aperto il problema del dipartimento chirurgico. Contiamo di risolverlo entro dicembre o al massimo entro gli inizi del 2011. Insomma, il nostro programma è stato interamente rispettato. Mantengo la mia parola: ricordo anche che il 31 marzo, come promesso, abbiamo chiuso il contratto stipulato con una clinica privata per tamponare l’emergenza.
 
In molti temono però che l’avere dirottato i 47 milioni di euro ricavati dalla riscossione della polizza assicurativa stipulata nei confronti del San Salvatore nelle casse della Asl penalizzerà l’ospedale. Qual è la sua risposta?
Chiariamo subito un concetto: abbiamo agito nel pieno rispetto dei principi contabili. E poi, per la ricostruzione dell’ospedale possiamo contare sui fondi ex articolo 20 che sono già stati deliberati. Se non avessimo agito così la Asl avrebbe avuto una perdita di 50 milioni di euro anziché di soli 5 milioni di euro nel 2009. Una perdita che avrebbe costretto Regione e Stato a ripianare il deficit.
 
Mi scusi, ma alla fine ha salvato i conti della Asl sacrificando l’ospedale?
Mi sono attenuto a quanto previsto dai principi contabili e nel contempo ho avuto la possibilità di ottenere le somme necessarie per la ristrutturazione del San Salvatore seguendo il canale giusto, ossia quello sull’edilizia sanitaria. Fondi già assegnati, per cui non dovrebbero esserci ritardi sul recupero dell’ospedale. Certo dobbiamo seguire tutte le procedure richieste dalla legge. Per i 35 milioni di euro è stata prevista la procedura normale, ossia l’approvazione preventiva della Regione, mentre 12 milioni e mezzo di euro già spesi, ci sono stati assicurati in deroga e verranno rimborsati.

Ma questo comporterà necessariamente dei ritardi.
Credo che convenga a tutti far ri spettare le regole. E poi ritengo di poter andare avanti speditamente come ho fatto fin ora.

Parliamo del personale sanitario, c’è emergenza anche su questo fronte?
Sicuramente ci scontriamo con una serie di problematiche determinate sia dal piano di rientro che ci obbliga al rispetto di tetti di spesa, sia dal fatto che dal 1° gennaio è stata creata una Asl unica. Abbiamo ultimato una verifica attenta per capire qual è il quadro generale e stiamo perciò lavorando sul nuovo atto aziendale per definire la pianta organica. In questi giorni comunque tamponeremo le falle prendendo personale precario sia infermieristico, sia ausiliario.
 
Passiamo a un altro argomento, l’assistenza sul territorio. Attualmente gli specialisti ambulatoriali visitano i propri pazienti in casette di legno e container, ma presto li sposterete a Paganica. Non crede che questa sia una soluzione particolarmente disagevole soprattutto per i pazienti anziani?
Paganica e Collemaggio sono pochi chilometri di distanza, quindi i disagi sono relativi. Sempre entro settembre reperiremo dei locali in locazione per avere spazi idonei ad ospitare gli uffici amministrativi e gli ambulatori. Questa potrebbe essere una soluzione valida per i prossimi due anni in attesa di trovare una struttura all’interno dell’ospedale.

Certo il personale è demotivato.
Sicuramente esiste uno scoramento generale causato sia dallo stress subito, sia dal fatto che la nostra città ancora non è stata ricostruita. Ritengo però che in questi casi potrebbe essere più saggio non confondere quello che sarebbe bello avere, da quello che è realmente possibile attuare.

11 aprile 2011
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