Anelli (Fnomceo): “Bene Governo su disuguaglianze di salute. Professioni pronte a collaborare”
“È di pochi giorni fa la presentazione, da parte del 'Piano Sud 2030', che vede nel ripianamento dei divari territoriali non solo un atto di giustizia, ma la leva essenziale per attivare il potenziale di sviluppo inespresso del nostro Paese. Di ieri, invece, la notizia che i primi Tavoli che dovranno avviare il Patto della Salute saranno dedicati alla mobilità sanitaria, al territorio e alla revisione del Dm 70". Così il presidente della Federazione incontrando i Consigli Direttivi degli Ordini dell’Abruzzo.
20 FEB - “Il Governo sta facendo un lavoro meritorio per la riduzione delle disuguaglianze che affliggono il nostro Paese, in primis quelle sulla salute”. Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo),
Filippo Anelli, incontrando, presso l’Ordine dei Medici dell’Aquila, i Consigli Direttivi degli Ordini dell’Abruzzo. Insieme a lui, il Vicepresidente,
Giovanni Leoni, il Segretario,
Roberto Monaco e il Tesoriere,
Gianluigi D’Agostino, in rappresentanza anche della Commissione Albo Odontoiatri.
“È di pochi giorni fa la presentazione, da parte del Presidente del Consiglio
Giuseppe Conte e del Ministro per il Sud e la coesione territoriale,
Giuseppe Provenzano, del 'Piano Sud 2030', che vede nel ripianamento dei divari territoriali non solo un atto di giustizia, ma la leva essenziale per attivare il potenziale di sviluppo inespresso del nostro Paese – ha spiegato Anelli -. Di ieri, invece, la notizia, arrivata per voce del Ministro della Salute
Roberto Speranza, che i primi Tavoli che dovranno avviare il Patto della Salute saranno dedicati alla mobilità sanitaria, al territorio e alla revisione del Dm 70 che nel 2015 ha tagliato i posti letto ospedalieri. Tre problematiche segnalate dalla Consulta delle Professioni sanitarie e sociosanitarie come urgenti e generatrici di disuguaglianze”.
“La mobilità sanitaria, problema che affligge anche l’Abruzzo, è al centro anche del Piano 2030, che non è solo un cronoprogramma per lo sviluppo del Sud, ma un progetto di rilancio del Paese – ha continuato -. Come è scritto nell’introduzione, per uscire dalla crisi e invertire il declino, l’Italia ha bisogno di una prospettiva di sviluppo e di coesione, su cui concentrare un impegno almeno decennale dell’azione pubblica a ogni livello di governo”.
“Ci piace questo programmare il futuro sul breve, medio e lungo periodo, investendo nel benessere dei cittadini. Benessere che è messo a rischio dalle disuguaglianze sociali, di istruzione e di salute. Gli ultimi dati Istat registrano infatti un’erosione della popolazione nelle Regioni che l’Istituto include nel Sud. Erosione dovuta al calo delle nascite e all’emigrazione verso il resto del Paese. E sono soprattutto i laureati ad andarsene, tanto che le proiezioni a dieci anni prevedono che al Sud saranno la metà rispetto al Nord. Non solo: dieci anni fa, l’aspettativa di vita nel Mezzogiorno era di sei mesi inferiore a quella del Nord, ora è salita a un anno e, se non invertiamo la tendenza, sarà di un anno e mezzo nel 2028. Non va meglio per gli anziani: i dati della Sorveglianza Passi d’Argento 2016-2018, da poco pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità e riportati oggi sul sito del Sole 24 Ore, mostrano che invecchiare al Sud è più difficile. Il 21% degli ultrasessantacinquenni nel meridione presenta disabilità contro l’11% di chi vive nelle regioni settentrionali, mentre il 24% al Sud vive una condizione di fragilità, contro il 13% di chi abita al Nord”.
“È importante dunque avere un piano di investimenti mirati e programmati nel tempo. Così come è importante attivare la leva nazionale della politica di coesione, sancita all’articolo 119 della Costituzione – ha aggiunto ancora -. Ci piace questa politica che guarda al futuro con lungimiranza, che vede tra i suoi obiettivi la salute, la sostenibilità ambientale, l’innovazione, la capacità del welfare di fornire risposte adeguate ai bisogni sociali dei cittadini. È quanto chiedevamo da tempo con la nostra proposta di un Piano Marshall per la sanità del Sud e di tutto il Paese”.
“Una politica del genere non può che incassare il pieno sostegno delle Professioni sanitarie e sociali, che sono poste dalla Legge a garanzia dei diritti costituzionalmente protetti – ha concluso -“Per questo, la Consulta delle Professioni sarà accanto al Ministro della Salute e a tutto il Governo nel perseguimento di questi obiettivi, in applicazione piena del principio di sussidiarietà degli Ordini professionali sanitari”.
Tra gli argomenti al centro dell’incontro di oggi, anche la violenza contro gli operatori sanitari e la carenza di specialisti e di Medici di Medicina Generale, che, in Abruzzo, sta assumendo carattere di vera emergenza, tanto che, alcuni mesi fa, si era pensato di richiamare i medici in pensione.
“Ora è possibile assumere negli Ospedali gli specializzandi degli ultimi anni di corso – ha affermato Anelli -. Rilancio l’appello del Segretario di Anaao - Assomed, Carlo Palermo: facciamo leva su questa possibilità per cominciare a colmare gli organici”.
Saranno 600 gli specialisti che, secondo il Sindacato Anaao-Assomed mancheranno all’appello in questa Regione nei prossimi cinque anni.
20 febbraio 2020
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Abruzzo