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Convenzione Mmg. Gli errori da evitare

02 APR - Gentile Direttore,
è vero: il progressivo invecchiamento della popolazione nei prossimi decenni determinerà un gravoso incremento del carico assistenziale da parte del medico di famiglia per pazienti sempre più anziani e per pazienti cronici, per cui è necessario garantire una medicina generale diffusa sul territorio e che sia messa nelle condizioni di ridurre i crescenti carichi di lavoro.  

Ma è sbagliato pensare di affrontare tale scenario con una risposta di implementazione del personale di studio. Come sbagliato è l’appello generico all’associazionismo, senza richiamare le forme aggregative Aft Uccp previste dalla legge Balduzzi, dal Patto della Salute e presenti nell'Accordo collettivo nazionale e senza chiarire poi la differenza dei servizi erogati tra Aft e Uccp, le quali non sono solo differenti per essere le une monoprofessionali e le altre multiprofessionali.

Sbagliato infine anche il richiamo generico all’utilizzo di strumentazione diagnostica negli studi di medicina generale: e dove negli studi singoli, da parte di chi, del mmg o di altri? E poi quale formazione a carico di chi, che strumentazione (qualsiasi, vecchia o di nuova generazione?) e la manuntenzione? Il paziente poi vi dovrebbe accedere gratuitamente a tali prestazioni del mmg come per ogni prestazione fornita direttamente dal mmg, secondo scienza coscienza e formazione come previsto nel nostro contratto di lavoro.

La risposta più semplice e più attuabile allo scenario di incremento del carico assistenziale da parte dei mmg per aumento di anziani e cronici è invece possibile con altri percorsi in Acn anche più semplicemente.

Si deve rilevare infatti che:
1. una implementazione del personale di studio già presente negli studi sino a 12 ore nelle forme aggregative è inutile. Infatti il personale di studio non può avere incarico a trattare i dati sanitari implementati dal aumento del carico assistenziale e quindi la segretaria non dovrebbe essere delegata ad ascoltare né a leggere né a scrivere né a stampare dati sanitari per via che il personale di studio non è titolato a trattare dati medici nemmeno se cronici né se prestabiliti né se accodati e né se poi supervisionati dal titolare medico. Il personale di studio può essere incaricato a trattare solo i dati anagrafici degli interessati pazienti, quindi inutile una sua implementazione per affrontare l’aumento del carico assistenziale.

La risposta all’implementazione del carico assistenziale del medico potrebbe essere quello di una riduzione del massimale del mmg poiché in aumento i cronici e gli anziani. Inoltre dovrebbe essere quello di un aumento delle ore pagate settimanali erogate dal mmg le quali non possono essere 5 o 10 o 15 perché non bastano. Non sono sufficienti perché il medico non può delegare l’attività medica al personale di studio anche quella apparentemente “non clinica “ o apparentemente “burocratica”. Il medico deve sempre svolgere la professione direttamente non avendo nessuna funzione di supervisore di atti medici delegati ma deve avere contatto diretto con il paziente sempre anche nelle cronicopatie con diretta erogazione di ascolto di incontro di ricettazione e certificazione.

2. Le forme associative Aft Uccp  mai organizzate in modo organico dappertutto, stabilite dalla legge Balduzzi, dal Patto della salute, da atti amministrativi regionali, di asl e ribaditi dai tavoli di monitoraggio possono essere una altra giusta risposta all’incremento del carico assistenziale poiché sono il luogo dove incontrare i pazienti più complessi e i pz cronici i quali si possono anche sottoporre a prestazione tecnologiche di primo livello territoriale distrettuale erogabile dalle Uccp. UCCP una per ogni Distretto sanitari e obbligatorie per tutti i mmg, pls e specialisti ambulatoriali anche per percorsi PDTA.

3. Le strumentazioni diagnostiche per la loro importanza, per la necessaria formazione per il loro uso, per la loro manutenzione devono essere presenti nelle Uccp dei Distretti sanitari e le prestazioni sono gratuite per i cittadini se erogate direttamente dal mmg.

Quindi riassumendo: le risposte all’incremento del carico assistenziale del mmg sono: riduzione del massimale, aumento delle ore pagate erogate settimanalmente dal mmg e implementazione delle forme aggregative Aft e Uccp. Queste ultime forme più complesse e multidisciplinari una per Distretto Sanitario come giustamente previsto dalla normativa e riservando forme più complesse monoprofessioni di gruppo anche h12 alle Aft nel caso di Distretti Sanitari con centri grandi lontani.

Massimo Calisi
F.I.S.M.U. Abruzzo
Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti per il Contratto Unico


02 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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