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Quota 100. Allarme Opi Chieti: “Si rischia un buco di 2.482 infermieri”

Secondo le stime dell’Opi sono 599 gli infermieri che potrebbero usufruire della Quota 100, che si sommano ai 481 pensionamenti ordinari e alla “strutturale carenza di 1.452 infermieri rispetto alle reali esigenze dei cittadini”. “Non si tratta di un problema solo degli infermieri, ma riguarda tutti i cittadini. Sono a rischio gravissimo le cure, la sicurezza delle prestazioni erogate”.

29 MAR - Oltre 500 infermieri in Abruzzo sono pronti ad andare in pensione anticipata approfittando della clausola di “quota 100”, con l’effetto di rendere “ancora più pesante la già grave carenza di personale sanitario nelle Asl”, che rischia di portare a un “buco” stimato in 2.482 unità, “pregiudicando ulteriormente la sicurezza delle cure per i cittadini”. A lanciare l’allarme alle istituzioni sanitarie è il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) della provincia di Chieti, Giancarlo Cicolini, in base ai dati elaborati dal Centro studi della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi).

Per l’Opi, dunque, in Abruzzo il fabbisogno rischia di salire a 155,93 professionisti sanitari mancanti ogni 100mila abitanti, rispetto a una media nazionale di 126.

Nel dettaglio, secondo le stime, sono 1.996 gli infermieri in Abruzzo che, al 31 dicembre 2018, hanno maturato i requisiti previsti da “quota 100”: di questi, la Fnopi valuta che 599 potrebbero effettivamente usufruirne, ovvero il 59,11% del personale sanitario (compresi medici e altre figure) considerati in uscita nei prossimi mesi. A questi si aggiungono 481 pensionamenti ordinari, per raggiunti limiti di età a fine dicembre 2018, che si vanno a sommare alla “strutturale” carenza di 1.452 infermieri rispetto alle reali esigenze dei cittadini. “Di questi ultimi – precisa l’Opi di Chieti - , ne mancano 719 necessari sul territorio per l’assistenza alle persone fragili (non solo anziani, ma anche malati cronici, non autosufficienti e altri pazienti che necessitano di una gestione sanitaria costante) e altri 733 infermieri secondo i parametri per le dotazioni organiche fissati dall’Unione europea e che l’Italia e soprattutto l’Abruzzo non rispettano”.

“Vorremmo che fosse chiaro - afferma Cicolini - che non si tratta di un problema solo degli infermieri, ma riguarda tutti i cittadini. Sono a rischio gravissimo le cure, la sicurezza delle prestazioni erogate ai pazienti perché i reparti rischiano di rimanere senza personale, di non poter garantire i turni. Siamo di fronte a un problema enorme e immediato. Chiediamo alle Aziende sanitarie locali, per quanto ci riguarda quella di Lanciano Vasto Chieti, di accelerare le procedure concorsuali e tutti gli strumenti a disposizione per l’assunzione di nuovo personale. Chiediamo un confronto immediato all'assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, per illustrare la gravità della situazione e cercare insieme le soluzioni più rapide ed efficaci”.
 


29 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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