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Asl 1 Abruzzo. Nel 2017 oltre 1.000 interventi domiciliari di terapia del dolore

A meno di quattro anni dalla sua istituzione migliorano i risultati della Rete delle cure palliative e della terapia del dolore della provincia dell’Aquila che oggi raggiunge l'intero territorio. Il dg Tordera: “Il suo punto di forza sta nella capacità di integrazione ospedale-territorio-Università che si interfacciano come vasi comunicanti”.

22 FEB - Nel 2017 il servizio di terapia del dolore e cure palliative dell’Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha effettuato 1.030 interventi domiciliari in tutta la provincia dell’Aquila a sostegno di malati oncologici e non.

Il servizio è assicurato da medici, infermieri e uno psicologo: un servizio cruciale, per chi a casa deve gestire situazioni di grande difficoltà e per patologie croniche assai impegnative.

L’attività domiciliare, allestita grazie alla Rete Asl delle cure palliative e della terapia del dolore, è stata istituita nel 2014 e in pochi anni ha migliorato progressivamente le sue prestazioni, riuscendo a garantire il servizio in modo capillare nelle varie aree della provincia: delle 1.030 visite specialistiche a domicilio effettuate 687 sono state fatte  nel territorio aquilano, 326 nella Marsica e 17 nella zona peligno-sangrina.


“Il punto di forza della Rete sta nella capacità di integrazione ospedale-territorio-Università che si interfacciano come vasi comunicanti”, ha detto il manager della Asl, Rinaldo Tordera. “Tale integrazione è di fondamentale importanza perché, oltre a consentire di ottimizzare al meglio le prestazioni, permette di essere il più vicino possibile a pazienti bisognosi, insieme alle loro famiglie, di un supporto sanitario e psicologico”.

Le visite a domicilio sono infatti affiancate dalla disponibilità degli hospice di L’Aquila e Pescina, a cui nel 2017 hanno avuto accesso rispettivamente 138 e 93 pazienti.

Il sistema di integrazione della Rete tra i diversi servizi ha portato inoltre all’introduzione di un progetto sperimentale chiamato ‘Telepallium’, finalizzato al miglioramento della gestione domiciliare dei pazienti. Infatti, grazie a un contatto audio-video, il medico dialoga a distanza col malato  che si trova nel proprio domicilio,  controlla i parametri vitali e adegua la terapia, evitando ricoveri impropri  in ospedale, con il duplice obiettivo di evitare al paziente lo stress da degenza ospedaliera e mantenere liberi i posti letto per riservarli agli acuti. Questo progetto sperimentale, avviato nel novembre del 2016 e attuato dalla terapia del dolore e cure palliative in collaborazione con i dipartimenti Mesva (Dipartimento medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente) e Discab (Dipartimento  di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche) dell’università di L’Aquila, nonché con l’associazione V.a.d.o., consente di migliorare la qualità di vita del paziente e di risparmiare ingenti risorse finanziarie, investendole per potenziare i servizi.

22 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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