Incidenti domestici. Quasi 4mila ricoveri all’anno in Abruzzo
Al primo posto, nella casistica, le cadute, poi urti, ferite da taglio e ustioni. Gravi rischi anche per i bambini (31 i ricoveri pediatrici in regione nel 2013), legati anche avvelenamento e intossicazione da farmaci. Ma la percezione del pericolo domestico tra gli abruzzesi è inferiore alle media nazionale (2,19% contro 5,7).
23 MAR - Ogni anno, in Italia, su circa 7 milioni e mezzo di accessi al pronto soccorso, 1 milione e 800mila sono dovuti a incidenti che si verificano in casa. Un pericolo a cui l’Abruzzo non si sottrae. Infatti, nel 2013, il numero di ricoveri in regione per incidente domestico è stato di poco inferiore a 4.000 mentre dati degli anni precedenti, sugli accessi annui ai pronto soccorso della nostra regione, documentano che il 44% riguarda cadute e inciampamenti. Un fenomeno di vasta portata che coinvolge, oltre agli adulti, anche i bambini, per i quali i dati parlano di 31 ricoveri negli ospedali abruzzesi, dovuti ad avvelenamento ed effetto tossico dei farmaci o medicamento non specificato.
A fare il punto sugli incidenti domestici in Abruzzo è uno nota della Asl 1 in cui si evidenzia che i bambini da 0 a 4 anni, insieme alle persone con oltre 64 anni, sono le fasce anagrafiche più colpite secondo dati ufficiali che, peraltro, colgono solo una parte di una più ampia problematica. “C’è infatti un’alta percentuale di incidenti che, al momento della compilazione degli atti di dimissioni dall’ospedale, per ragioni diverse non viene ricondotta alle disavventure domestiche”.
Secondo la Asl, per “mancanza di una ‘cultura’ della prevenzione” la casa diventa così un luogo “infido, capace di tenderci ‘tranelli’” tra cui i più frequenti sono: cadute da altezza (quasi il 30%, prima causa, spesso invalidante per persone over 64, a seguito di fratture al femore), inclusi inciampi e spinte, caduta a livello, (12%), urti (15.5%), ferite da oggetto tagliente o penetrante (12%), ustioni, lavori bricolage.
Del resto, evidenzia la Asl, “rispetto alla media nazionale, in Abruzzo (indagine Passi del 2013 su persone tra 18-69 anni), la percezione del pericolo domestico è inferiore alle media nazionale (2,19% contro 5,7)”.
I luoghi con maggior frequenza d’infortunio sono soggiorno/camera da letto (18,6%), seguiti da pertinenze come garage-parcheggio (18%) e cucina (17.2%).
“Tutto ciò – evidenzia la Asl -, oltre a generare decessi nei casi estremi, causa lesioni fisiche di diversa entità (anche invalidanti) e costi sanitari molto elevati (per ricoveri ospedalieri e assistenza), contrassegnati da forti ricadute sociali”.
Il Ministero della Salute ha ormai inserito stabilmente questo argomento nei piani nazionali della prevenzione degli ultimi anni ed ha altresì finanziato la pubblicazione, avvenuta nel febbraio scorso, delle prime linee guida nazionali sugli incidenti domestici in età infantile, frutto di un lavoro di un gruppo di esperti a livello nazionale, coordinato dall’Università del Piemonte orientale, a cui ha contribuito, unica tra quelle abruzzesi, la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, (di concerto con altre aziende sanitarie d’Italia) ed enti come Istat, Inail. Il volume sulle linee guida sarà presto disponibile sul sito dell’Istituto superiore della sanità.
“Bisogna cercare di sensibilizzare il più possibile la gente sulla sicurezza domestica”, spiega
Fabio Schiavitti, dipendente della Asl di Avezzano nel servizio Igiene e sanità pubblica. “E la nostra Asl, all’interno di progetti nazionali, lo fa da anni con analisi e studi, cercando di costruire una cultura della prevenzione anche tramite la distribuzione di materiale formativo-informativo. A questo proposito, nell’ambito del piano regionale della prevenzione 2010-2013, nei centri vaccinali della Asl provinciale abbiamo distribuito circa 1.700 questionari e brochure illustrate multilingua”.
23 marzo 2017
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Abruzzo