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Abruzzo. Fi e M5S contro chiusura Punti nascita. “Giunta ignora le istanze del Consiglio e dei cittadini”

Per il presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo (Fi) è necessario “bloccare immediatamente gli atti propedeutici alla chiusura dei Punti nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne”. Una chiusura che, per Riccardo Mercante (M5S), “provocherebbe una gravissima ferita in tutta la Regione”.

24 GIU - "Conoscere e bloccare immediatamente gli atti propedeutici alla chiusura dei Punti nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne che in queste ore il Comitato Percorso Nascita Regionale porta avanti senza tener conto sia delle due risoluzioni approvate in Consiglio regionale, sia dei reali dati tecnici che la stessa Agenzia Sanitaria Regionale conosce". Questa la richiesta avanzata ieri dal Presidente della Commissione Vigilanza e Consigliere regionale Mauro Febbo. "All'inizio dei lavori consiliari – spiega Febbo in una nota – ho chiesto e ottenuto la sospensione della seduta e la contemporanea convocazione della conferenza dei Capigruppo, alla presenza anche dell'Assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, poiché sono stato informato che la Regione Abruzzo intende andare avanti nel processo di razionalizzazione dei Punti nascita senza una attenta valutazione, come da noi richiesto. Nella redazione del documento tecnico approvato con il Decreto commissariale 10/2015, infatti, non è stata considerata per i Punti Nascita, soprattutto per quello di Ortona, la media dei parti nei tre anni e chiedo, pertanto, al Comitato di rivedere tutti i dati del documento tecnico afferenti anche degli altri Punti ascita, non essendo stati adeguatamente valutati né i numeri, né gli altri requisiti previsti dall'Accordo Stato-Regioni del 2010”.

“Pertanto – conclude Mauro Febbo – dopo le mie rimostranze e giustificazioni, anche alla luce degli impegni presi all'interno dello stesso Consiglio regionale, martedì prossimo il CPNR sarà ascoltato dalla Conferenza dei Capigruppo al fine di capire e conoscere il lavoro, gli atti e le azioni intraprese soprattutto nei confronti dei Punti nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne".

Sulla stessa lunghezza d’onda il Capogruppo del M5S, Riccardo Mercante. "Entro pochi giorni i punti nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona chiuderanno. Una notizia che ci coglie come un fulmine a ciel sereno”. Anche perché, ha ricordato Mercante in una nota, “lo scorso 9 aprile il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza una risoluzione con la quale si impegnava il Presidente D'Alfonso nella sua qualità di commissario in materia di sanità a mantenere attivi i reparti di ostetricia e ginecologia delle quattro città abruzzesi, ritirando il decreto n. 10 dell'11 febbraio 2015 che ne aveva, invece, disposta la chiusura. Tale documento è stato approvato grazie al nostro intervento ed ha ricevuto il consenso non solo delle altre forze dell'opposizione ma anche di alcuni Consiglieri di maggioranza, a dimostrazione che la tutela degli interessi dei diversi territori abruzzesi prescinde da logiche di mera appartenenza politica. Ci aspettavamo, pertanto, da parte di D'Alfonso e Paolucci un atteggiamento coerente e rispettoso della volontà del massimo organo rappresentativo della Regione e, soprattutto, delle richieste dei cittadini che, in più sedi e a gran voce, hanno dimostrato di essere assolutamente contrari alla chiusura dei quattro punti nascita”.

“Devo, purtroppo constatare – ha aggiunto Mercante – che il Presidente D'Alfonso, ancora una volta, ha disatteso completamente la volontà del Consiglio regionale perseguendo una rotta completamente diversa da quella già tracciata ed oltretutto nel silenzio delle stanze della Asl. Un comportamento inaccettabile che ha incontrato”, anche ieri mattina “la più ferma opposizione da parte del Movimento 5 Stelle e del Consigliere Sospiri, e che dimostra, nuovamente, una totale mancanza di attenzione nei confronti delle esigenze e degli interessi dei cittadini abruzzesi”.

“La nostra posizione - ha concluso Mercante – rimane sempre la stessa e ci batteremo per far rispettare sia le decisioni del Consiglio regionale che quelle della cittadinanza. La chiusura dei punti nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona provocherebbe una gravissima ferita non solo alle quattro città abruzzesi ma a tutta la Regione. Occorrerebbe ricordare a D'Alfonso che è sì necessario ridurre la spesa pubblica ma non di certo tagliando servizi essenziali ed imprescindibili come i punti nascita. La tutela della salute è il primo obiettivo da garantire per una Regione che sia veramente dalla parte dei cittadini".

24 giugno 2015
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