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Abruzzo. Pronto il piano taglia liste d'attesa in 16 linee d’azione

Previsto, tra le altre cose, il potenziamento del servizio di richiamata per ridurre il fenomeno dei pazienti che prenotano una prestazione e poi non si presentano. Aziende e distretti potranno prolungare l’orario di attività e sottoscrivere contratti con erogatori privati. A monitorare sarà sia il Dipartimento per la Salute che la nuova Consulta Regionale per le liste d'attesa.

03 GIU - Sedici linee d'azione per ricondurre a sistema, con un maggiore coordinamento ed un'azione costante di monitoraggio, i diversi fattori che interferiscono e possono condizionare le liste d'attesa, che in Abruzzo, in alcuni casi, arrivano a 18 mesi, contro i massimo sei previsti dalla legge. E’ quanto prevede il documento tecnico elaborato dall'Agenzia sanitaria regionale (Asr) insieme a tutti gli attori del sistema e consegnato al commissario per la Sanità, Luciano D'Alfonso, e all'assessore regionale Silvio Paolucci, il quale ha annunciato che la Regione interverrà con otto milioni di euro.

“Il contenimento delle liste d'attesa rappresenta una priorità per migliorare l'offerta sanitaria regionale - ha spiegato il direttore dell'Asr, Alfonso Mascitelli - perché esse incidono sulla qualità dei Lea della Regione. Da qui la scelta di un Piano Operativo dettagliato per invertire la tendenza e soprattutto costruire un percorso virtuoso che vada ad incidere sulla qualità delle prestazioni sanitarie".

Il documento, elaborato in collaborazione con le Asl e con i rappresentanti delle associazioni professionali e dei cittadini, passerà ora alla Giunta e, una volta licenziata la delibera, le aziende sanitarie locali dovranno attuare quanto previsto.

Nel Piano taglialiste un ruolo importante sono chiamate a svolgere le Asl. I direttori generali dovranno assegnare al problema delle liste d'attesa una priorità specifica e adottare annualmente il Piano attuativo aziendale, dove dovranno essere indicate le azioni correttive e migliorative.

Con la messa a regime del sistema sarà possibile per i cittadini prenotare e pagare ticket presso le farmacie, evitando così file estenuanti agli sportelli Cup. I medici di medicina generale e i pediatri potranno accedere dai loro studi alle prenotazioni delle prestazioni per i loro pazienti, così come, con l'implementazione prevista dei Cup di secondo livello, i medici specialisti potranno prendere in carico il paziente prenotando le visite di controllo.

Verrà migliorato e potenziato il servizio di richiamata degli utenti e di promemoria per le prenotazioni, per ridurre il fenomeno della rinuncia dei cittadini che non si presentano al momento della prestazione, occupando la disponibilità all'erogazione per altri pazienti. Verrà prevista, negli ospedali e nei distretti, la possibilità di attività in orario aggiuntivo, secondo specifici programmi aziendali.

Le aziende sanitarie potranno essere autorizzate a sottoscrivere contratti aggiuntivi con gli erogatori privati, nel caso in cui non possa essere garantita ai cittadini la prestazione richiesta.

“Previsto, tra l'altro – ha spiegato Mascitelli - un doppio controllo sugli indicatori dei risultati conseguiti che verrà effettuato sia a livello del Dipartimento per la Salute e sia dalla istituenda Consulta Regionale per le liste d'attesa. Si tratta di un nuovo organismo consultivo e di controllo, con sede presso l'Asr, che svolgerà la sua attività gratuitamente e sarà comporto dai direttori sanitari aziendali, dai rappresentanti delle categorie mediche, dai rappresentanti dei cittadini e delle istituzioni".

"Dobbiamo arrivare alla cosiddetta presa in carico dei bisogni assistenziali del cittadino – ha affermato il direttore del Dipartimento per la Salute ed il welfare della Regione, Angelo Muraglia – perché se viene preso in carico dal sistema fa parte di un sistema, attraverso le logiche dei codici di priorità. Attualmente, invece, c'è dispersione di domanda sanitaria, che non è incanalata in un percorso".

L'assessore regionale Silvio Paolucci ha annunciato che la Regione interverrà con "otto milioni di euro per sostenere e finanziare le 16 linee di azione che interagiscono sul profilo della domanda, dell'offerta e della gestione organizzativa per abbattere le liste d'attesa. L'obiettivo è quello di rientrare nei giorni previsti dalla legge, cioè 180. Le risorse verranno utilizzate per aggiungere personale, strumentazione tecnico-scientifica e volume di prestazioni con il privato”.

Tra tre mesi verrà effettuato un primo riscontro. “Ma – ha concluso Paolucci - per vedere qualche risultato apprezzabile sul territorio si debba attendere almeno un anno e quindi capire se il Piano è efficace o meno".
 

03 giugno 2015
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