Abruzzo. Incarichi senza selezione a circa 30 infermieri. Chiesta la rimozione del DG dell’Asl Pescara
La richiesta è stata presentata dal Movimento 5 Stelle. D’Amario avrebbe permesso ai dirigenti medici di affidare a circa 30 infermieri incarichi di 'coordinamento facenti funzione’ senza alcuna selezione, come invece stabilisce il contratto nazionale di lavoro comparto sanità.
23 APR - Una risoluzione urgente che impegna il
presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e la Giunta a risolvere il contratto del
direttore generale della Asl provinciale di Pescara, Claudio D'Amario. A presentarla in Consiglio regionale è stato ial Movimento Cinque Stelle. Il documento è arrivato in aula ieri sera, ma non è stato esaminato perché la seduta è stata sciolta per mancanza di numero legale.
La vicenda per cui viene chiesta la decadenza del manager è legata "all'affidamento dal 2002 a circa 30 infermieri di incarichi di 'coordinamento facenti funzione', nonostante le già previste figure di caposala, con i predetti affidamenti che venivano disposti dai rispettivi primari e dirigenti con ordine di servizio senza alcuna procedura selettiva".
Secondo i grillini, "l'articolo 19, comma 1 lettera C, del contratto nazionale di lavoro comparto sanità del 7 aprile 1999 stabilisce che l'incarico delle funzioni di coordinamento sarà garantito con idonee procedure selettive che questi infermieri per il passaggio alla posizione di 'coordinatori' non hanno effettuato la selezione".
I grillini chiariscono che il sindacato Fials ha segnalato più volte alla direzione generale la "illegittimità delle procedure e l'illegittimo mantenimento con conseguente danno erariale, ma nonostante tutto la Asl continua "su queste irregolari utilizzazioni di personale" che ha portato alcuni coordinatori a fare ricorso al giudice del lavoro che ha riconosciuto le differenze economiche correlate alle mansioni superiori. I grillini denunciano che da otto anni ci sono "queste nomine illegittime" senza che nessun provvedimento sanzionatorio e disciplinare "sembrerebbe essere stato adottato dal vertice aziendale nei confronti dei dirigenti medici responsabili di queste irregolarità".
23 aprile 2015
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