Covid. Riapre la rianimazione al Mazzini di Teramo
Disposta riapertura sia della Rianimazione con 6 posti letto che di Pneumologia, 12 posti di subintensiva. E al Pronto soccorso è stata chiusa l’osservazione breve (Obi) ed è stata attivata una ulteriore “zona sospetti” che accoglie tutti coloro che hanno sintomi che possono essere riconducibili al coronavirus. La Asl diretta da Di Giosia si è dotata di un piano con cinque scenari, a seconda del livello di trasmissione del virus.
16 NOV - L’aumento dei contagi in provincia, con l’ultimo che dato parla di un 8% dei casi di positività sul totale dei tamponi effettuati, si riflette anche sull’aumento dei ricoveri e dell'occupazione dei posti in terapia intensiva.
Tanto che questa mattina l’unità di crisi della Asl di Teramo si è riunita per gestire la nuova fase della pandemia, stabilendo la riapertura al Mazzini di tutta una serie di reparti Covid.
“L’incremento notevole dei positivi sul territorio ovviamente trova corrispondenza nel numero dei ricoveri - ha commentato il direttore generale della Asl Maurizio
Di Giosia – è venuto il momento di una nuova organizzazione della macchina sanitaria".
Visto l’aumento di pazienti positivi che necessitano di trattamenti in terapia intensiva è stata disposta la riapertura della Rianimazione Covid al terzo lotto del Mazzini con 6 posti letto. Attualmente al Mazzini sono cinque i ricoverati positivi che necessitano di terapia intensiva, e uno è stato trasferito a Pescara. Contemporaneamente è stata disposta la riapertura anche della Pneumologia Covid, con 12 posti letto di subintensiva.
Al Pronto soccorso è stata chiusa l’osservazione breve (Obi) ed è stata attivata una ulteriore “zona sospetti” che accoglie tutti coloro che hanno sintomi che possono essere riconducibili al coronavirus. “In questo momento con la direzione sanitaria - ha aggiunto il direttore generale - abbiamo predisposto un piano che non prevede la riduzione delle sedute operatorie, comprese quelle aggiuntive per abbattere le liste di attesa”.
La Asl si è dotata di un piano con cinque scenari, a seconda del livello di trasmissione del virus in provincia e della pressione sulle strutture ospedaliere. Solo nell'ultimo scenario è prevista l’attivazione di posti letto negli ospedali periferici che per il momento, dunque, non vengono coinvolti nella gestione della pandemia.
16 novembre 2021
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