Farmacie in prima linea per l’aderenza terapeutica del paziente cronico. Fontanesi (Federfarma Veneto): “In pochi mesi risultati incoraggianti”
La Regione del Veneto ha comunicato che la fase di arruolamento dei pazienti sarà prorogata di ulteriori 6 mesi e che al progetto potranno accedere anche altre farmacie oltre alle 674 già coinvolte. In pochi mesi hanno già aderito al progetto, in Veneto, circa 2614 pazienti. Secondo i dati della Regione, inoltre, in media i pazienti presi in carico da ogni singola farmacia sono in media 8,8. Fontanesi: “Premiati l’impegno e la competenza delle farmacie”.
17 OTT - Positivo il primo bilancio del progetto regionale della Regione Veneto per migliorare l’aderenza alla terapia del paziente cronico. Il punto è stato fatto ieri presso la sala riunioni del Servizio Farmaceutico dell’ ULSS 6 di Padova alla presenza di referenti del servizio farmaceutico regionale e delle rappresentanze sindacali delle farmacie.
“La Regione del Veneto - riferisce una nota di Federfarma Veneto - ha comunicato che la fase di arruolamento dei pazienti sarà prorogata di ulteriori 6 mesi e che al progetto potranno accedere anche altre farmacie oltre alle 674 già coinvolte. In pochi mesi hanno già aderito al progetto, in Veneto, circa 2614 pazienti. Secondo i dati della Regione, inoltre, in media i pazienti presi in carico da ogni singola farmacia sono in media 8,8”.
Il coinvolgimento attivo delle farmacie venete per migliorare l’aderenza alla terapia del malato coinvolge Federfarma Veneto e circa 4300 farmacisti che lavorano nelle farmacie venete presenti sul territorio e sono coinvolti nella gestione dei pazienti cronici delle seguenti patologie: diabete e BPCO (una malattia dell’apparato respiratorio). Le farmacie aderenti al progetto, dopo aver seguito un percorso formativo strutturato, in questi mesi hanno preso in carico i pazienti scarsamente o non aderenti attraverso una serie di azioni definite e finalizzate a migliorarne l’aderenza alla terapia. Dal punto di vista operativo Il sistema sanitario regionale che gestisce la ricetta elettronica ha segnalato - nel pieno rispetto alla privacy - alle farmacie i pazienti non aderenti alla cura, che sono stati contattati dai farmacisti e - previo il loro consenso – sono stati “presi in carico” direttamente nella farmacia vicino a casa con una serie di attività volte ad aiutarli a seguire con maggiore efficacia e continuità le prescrizioni. Agli utenti è stato consegnato inizialmente un questionario sull’aderenza alla terapia, volto a individuare i motivi che risultano di ostacolo (ad es. difficoltà logistiche, dubbi, etc.). Sulla base delle informazioni raccolte, le farmacie si sono attivate in diversi modi per rispondere alle difficoltà manifestate dagli utenti, quali ad esempio la consegna e di depliant informativo relativo al tema dell’aderenza alla terapia e la spiegazione della sua importanza. E ancora, il farmacista ha segnalato eventuali difficoltà al medico curante.
“Questo progetto è stato sostenuto fin da subito dalla Regione del Veneto ed ha comportato anche un consistente investimento che rientrerà grazie ai notevoli risparmi che assicura al sistema sanitario regionale”, evidenzia Federfarma.
Per il presidente di Ferfarma Veneto, Alberto Fontanesi, i numeri presentati alla riunione “confermano che l’impegno e la competenza delle farmacie sono stati premiati. Naturalmente l’avvio di un progetto così importante presenta delle difficoltà che come testimonia l’incontro di oggi sono già in via di risoluzione. Federfarma Veneto è convinta che una piattaforma informatica a supporto del progetto aiuterebbe i farmacisti che oggi sono costretti in molti casi costretti ad utilizzare un supporto cartaceo. Un segnale importante, però, è rappresentato dalla volontà di coinvolgere altre farmacie nel progetto dopo che i farmacisti che vi operano avranno sostenuto il percorso formativo. Non posso che ringraziare i colleghi per il traguardo raggiunto e sono certo che nei prossimi mesi gli indicatori miglioreranno ulteriormente e soprattutto offriremo un servizio ancora migliorare per il paziente e per il sistema sanitario regionale”.
17 ottobre 2019
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