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Citrobacter koseri. Ministero Salute su tre casi a Borgo Trento: “Non sono stati riscontrati ulteriori casi di positività”

"Nell'ambito delle attività straordinarie disposte in relazione ai tre casi di colonizzazione, l'azienda ha riferito che i campionamenti ambientali eseguiti in 190 punti presso l'Unità di Terapia intensiva neonatale, la sala parto e il lactarium, hanno dato esito negativo per la ricerca del Citrobacter koseri. L'Azienda ha individuato dal 18 giugno 2024, un'area intensiva alternativa atta a garantire l'attività della Terapia intensiva neonatale".


04 LUG -

Riguardi i tre casi tre casi di Citrobacter koseri certificati a Borgo Trento, "nell'ambito delle suddette attività straordinarie disposte, l'azienda ha riferito che i campionamenti ambientali eseguiti in 190 punti presso l'Unità di Terapia intensiva neonatale, la sala parto e il lactarium, hanno dato esito negativo. L'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona ha individuato dal 18 giugno 2024, un'area intensiva alternativa atta a garantire l'attività della Terapia intensiva neonatale".

Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo ieri in commissione Affari Sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Maddalena Morgante (FdI).

Di seguito la risposta integrale del sottosegretario.

"Ringrazio gli onorevoli interroganti per il quesito posto.
Con riferimento ai casi di colonizzazioni da Citrobacter koseri presso l'U.O.C. di Terapia intensiva neonatale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona – «Ospedale della donna e del bambino» di Borgo Trento, oggetto dell'interrogazione, la regione Veneto ha comunicato che in data 30 aprile 2024 è stato individuato un caso su un neonato degente a seguito di tampone rettale di screening e, successivamente, ulteriori due casi in data 3 maggio 2024.

Conseguentemente, in data 7 maggio 2024, è stata effettuata un'ispezione da parte della U.O.C Rischio Clinico di Azienda Zero, struttura preposta alla verifica delle azioni di prevenzione e gestione del rischio attuate dalle aziende sanitarie, la quale ha rilevato che presso il reparto in questione risultano attivi protocolli dedicati e strutturati.

Risulta che presso la struttura ispezionata è attiva la sorveglianza microbiologica che prevede l'esecuzione di tamponi orofaringei e rettali due volte a settimana per la ricerca del batterio sui neonati ricoverati.
Tale programma di sorveglianza, difatti, ha permesso di individuare i summenzionati tre casi di colonizzazione.
Risulta, in particolare, che a seguito della prima rilevazione siano state attivate tutte le procedure necessarie in ambito igienico-sanitario coordinate dal Gruppo Operativo per le Infezioni Ospedaliere (GIO) e dalla Commissione Infezioni Ospedaliere (CIO), che hanno stabilito gli interventi da porre in essere per il controllo dell'evento e la costante sorveglianza della struttura.
Inoltre, risulta temporaneamente ridefinita la configurazione della rete delle terapie intensive neonatali della regione, al fine di garantire in sicurezza l'accoglimento delle donne gravide al di sotto della 33a settimana di gestazione +6 giorni, coinvolgendo le strutture di pari livello della rete dell'emergenza neonatale della regione Veneto, nonché dell'Ospedale Santa Chiara di Trento e delle strutture dell'ULSS9 Scaligera, dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e dell'Ospedale Pederzoli di Peschiera.

La regione ha rappresentato, altresì, che a seguito dell'ispezione effettuata, l'azienda ha attivato azioni volte a comunicare in modo trasparente e continuo con i genitori dei neonati colonizzati.
È stata aumentata, inoltre, la sorveglianza per la rilevazione di nuovi casi tramite lo svolgimento di indagini epidemiologiche dei colonizzati ed esecuzione di tamponi di screening giornalieri a tutti i pazienti ricoverati e alle donne gravide con minaccia di parto pretermine.
È stata garantita un'assistenza con équipe medica e infermieristica dedicata ai casi colonizzati, separata dagli altri neonati degenti.
Sono state rafforzate le misure di igiene ordinarie e straordinarie previste dalle procedure aziendali con incremento del monitoraggio dell'aderenza all'igiene delle mani da parte del personale operante nel reparto, che comunque risulta periodicamente formato in materia di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all'assistenza.

Nell'ambito delle suddette attività straordinarie disposte in relazione ai tre casi di colonizzazione, infine, l'azienda ha riferito che i campionamenti ambientali eseguiti in 190 punti presso l'Unità di Terapia intensiva neonatale, la sala parto e il lactarium, hanno dato esito negativo per la ricerca del Citrobacter koseri.
Da ultimo segnalo che l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona ha individuato dal 18 giugno 2024, un'area intensiva alternativa atta a garantire l'attività della Terapia intensiva neonatale.
Dalle informazioni acquisite, mi preme far presente che, ad oggi, non vi sono manifestazioni cliniche nei tre casi di colonizzazione, né sono stati rilevati ulteriori casi di positività dalla sorveglianza dei pazienti o dai controlli.

Tutto ciò premesso, per quanto concerne le azioni poste in essere dal Ministero della salute, ritengo doveroso segnalare che le infezioni ospedaliere, insieme alla resistenza antimicrobica (AMR), rientrano tra le priorità di salute della corrente presidenza italiana del G7, nell'ambito del più ampio pilastro della «Salute Unica».
L'AMR rappresenta infatti una sfida internazionale che deve essere affrontata sia dal punto di vista della disponibilità delle terapie – incentivando la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici e la produzione e l'accesso di quelli esistenti – sia dal punto di vista del loro consumo – sensibilizzando all'uso corretto e prudente degli anti microbici.

Devo, poi, segnalare che è stato predisposto il Piano nazionale per il controllo delle infezioni correlate all'assistenza (ICA), che sarà proposto alle regioni e alle province autonome.
Infine, devo evidenziare che il Ministero, nell'ambito delle proprie funzioni centrali in materia di prevenzione e gestione del rischio clinico, nello specifico del rischio infettivo, ha avviato un sistema di monitoraggio delle azioni regionali di controllo delle ICA".



04 luglio 2024
© Riproduzione riservata

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