Aou Padova, Ulss 6 Euganea e Iov. Fp Cgil scrive al Prefetto contro il blocco assunzioni

L’auspicio della segretaria Fp Cgil Padova, Alessandra Stivali, è che il Prefetto porti le loro istanze alla Regione. “Siamo già sotto del 7 per cento sul personale di comparto in un contesto di dimissioni volontarie generalizzato per condizioni di lavoro insostenibili. Con il blocco delle assunzioni per le maggiori tre strutture sanitarie Venete, difficilmente avremmo davanti a noi un periodo facile per i lavoratori e per gli utenti”, dice Stivali.

di Endrius Salvalaggio 
16 OTT - Blocco delle assunzioni per tutto il 2023 per l’Azienda Ospedale - Università di Padova, Ulss provinciale 6 Euganea ed Istituto Oncologico Veneto Irccs. La segretaria generale Fp Cgil di Padova, Alessandra Stivali, scrive al Prefetto di Padova, Francesco Messina, chiedendo di portare le istanze del sindacato in Regione Veneto.

“L’attuale blocco delle assunzioni per le aziende sanitarie venete si sarebbe determinato per il superamento del tetto di spesa del personale – riferisce Stivali - in particolare causa periodo Covid 2020 - 2021. In questi mesi abbiamo assistito presso i tavoli sindacali territoriali di cui facciamo parte le indicazioni da parte delle varie amministrazioni che per l'anno 2023 non vi sarà sostituzione del personale cessato nella seconda parte dell’anno, nemmeno per la sostituzione del personale quiescente del comparto in particolare infermieri e operatori socio-sanitari”.

In un momento, descrive Stivali attraverso la nota indirizzata al Prefetto di Padova, dove si sta facendo di tutto per abbattere le liste di attesa con tutti gli strumenti possibili come ad esempio anche lo strumento degli straordinari del personale, mentre già si deve fare i conti con una percentuale di personale che sta dando le dimissioni spontanee per andare a lavoro nelle strutture private.
“Come Fp Cgil riteniamo che aver differito le autorizzazioni per l'assunzione del personale in un momento così particolare – continua la segretaria di Fp Cgil Padova - come quelle che stiamo vivendo fra il recupero delle liste d'attesa e ripresa delle sale operatorie, ambulatoriale e di prevenzione di quanto accumulato sia nel territorio che negli ospedali, determina non solo un aggravio dell'attività socio - sanitaria da parte delle lavoratrici e lavoratori che devono svolgere turni ordinari pesanti, ma anche disagi per i pazienti per la difficoltà a svolgere un servizio che abbia come obiettivo la salute del cittadino e non l'erogazione esclusiva di una prestazione”.

“Nella Provincia di Padova, dove poggiano le tre aziende socio - sanitarie di dimensioni e di volumi tra le prime in Veneto, crediamo si doveva intervenire per riattivare le assunzioni del personale – considera Stivali – dove già si potrebbe attingere dalle graduatorie in essere tra cui in primis gli infermieri, operatori socio sanitari, assistenti sociali e amministrativi al fine di ridurre l'emorragia di personale che decide spontaneamente di dimettersi per condizioni di lavoro non sostenibili”.

Altro dato che Fp Cgil fornisce è che negli ultimi anni il personale di comparto in Veneto ha subito una riduzione di circa il 7 per cento, con un altro 30 per cento di infermieri prossimi alla pensione.

Endrius Salvalaggio

16 ottobre 2023
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