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Medici a pagamento in Veneto. “Non vogliamo sostituire i medici di famiglia”, parla il patron della società che ha promosso il servizio

Si chiama Alvise Alexandre, laureato in legge e socio unico di MipMedica, la società che ha inventato il nuovo servizio, che abbiamo raggiunto al telefono proprio per capire meglio come funziona e per rispondere alle critiche che gli sono state rivolte

di Endrius Salvalaggio
16 NOV -

In Veneto nei giorni scorsi si è discusso molto sull’esordio dei primi medici di famiglia a pagamento. Un’iniziativa promossa da una srl privata contro la quale si sono pronunciati sia le forze politiche di opposizione che sindacati e ordine professionale.

Motivo della contestazione quello di aver promosso l’iniziativa, o quantomeno questa è stata la percezione generale, come una sorta di alternativa al medico di famiglia.

Ma questa visione delle cose è contestata da Alvise Alexandre, laureato in legge e socio unico di MipMedica (la società che ha inventato il nuovo servizio), che abbiamo raggiunto al telefono proprio per capire meglio come funziona e per rispondere alle critiche che gli sono state rivolte.

“La nostra offerta sanitaria, non è e non vuole essere quella di sostituire un medico di medicina generale – spiega Alexandre –. La mission dei “centri prime cure” è quello di offrire quelle prestazioni chiamate comunemente codici bianchi che, invece, il paziente si riverserebbe sul pronto soccorso attendendo delle ore prima di essere visitato, aggravandone il carico lavorativo o che, purtroppo, gli mmg non riescono ad evadere tempestivamente per carenza di organico ”.

“Nei prossimi mesi ci saranno circa una decina di ulteriori nuovi punti attivi fra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Possiamo contare su moltissimi sanitari fra medici ed infermieri che ci hanno dato la loro disponibilità – continua l’amministratore unico di MipMedical - e da noi si potrà prenotare sia visite non specialistiche che prestazioni infermieristiche con una media di spesa che si aggira per una visita in studio di circa 20 euro. Offriamo il servizio anche a domicilio che in modalità telemedicina. Laddove il paziente necessiti di ulteriori approfondimenti, siamo noi i primi ad inviare il paziente al proprio mmg oppure alle strutture sanitarie territoriali di riferimento, con le quali confidiamo di strutturare dei veri e propri percorsi clinici di presa in carico e follow up. Qualora invece bastasse la prescrizione di un farmaco, i nostri medici lo prescriveranno con la cd “ricetta bianca e mai attraverso le prescrizioni a carico del Ssr ”.

Ma è proprio su quest’ultimo aspetto, lo ricordiamo, che si erano accese le maggiori polemiche. In sostanza, questo il ragionamento di chi ha stigmatizzato l’iniziativa come un “inganno”, il servizio offerto, limitandosi ovviamente solo alla visita medica, farebbe poi ricadere sul cittadino tutti gli eventuali oneri per farmaci e analisi cliniche necessari, a meno di non “scaricare” nuovamente sul medico convenzionato l’onere delle prescrizioni sulla “ricetta rossa”, dando luogo a un avanti e indietro dove a rimetterci sarebbe soprattutto il paziente.

Endrius Salvalaggio



16 novembre 2022
© Riproduzione riservata

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