Ginecologia, eseguito il primo intervento oncologico in laparoscopica mininvasiva. Consente di sapere se il tumore è diffuso anche ai linfonodi
È stato eseguito ieri, 13 dicembre, dall’équipe chirurgica specializzata in chirurgia mininvasiva dell’ospedale Beauregard, ad Aosta. Si tratta di un intervento di chirurgia oncologica eseguito con laparoscopica mininvasiva, il primo di tutta la Regione. La tecnica chirurgica, introdotta recentemente in Italia, consente di sapere se il tumore al collo dell’utero o all’endometrio è diffuso anche ai linfonodi.
14 DIC - “Abbiamo eseguito con successo la prima procedura chirurgica utilizzando una nuova strumentazione”. È così che
Livio Leo, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia commenta l’intervento eseguito ieri dall’équipe chirurgica specializzata in chirurgia mininvasiva dell’ospedale Beauregard, ad Aosta.
È la prima volta che in Valle d’Aosta viene eseguito un intervento di chirurgia oncologica con una tecnica innovativa. Si tratta di importante aiuto alle donne con neoplasie all’apparato riproduttivo arriva dal linfonodo sentinella. Una donna affetta da cancro dell’endometrio ha affrontato un intervento in chirurgia laparoscopica mininvasiva nel quale si è adottata una nuova tecnica che permette di identificare il linfonodo sentinella pelvico, quello che per primo viene interessato dalle metastasi, tramite l’impiego di indocianina verde (ICG) e di un innovativo sistema video in grado di identificarlo.
“Dopo pochi minuti dall’iniezione nel collo dell'utero utilizzando una apposita tecnologia della telecamera collegata all’ottica laparoscopica – ha spiegato Leo - è stato evidenziato il primo linfonodo e subito asportato e inviato all’esame istologico”.
La tecnica chirurgica, introdotta recentemente in Italia, consente di sapere se il tumore al collo dell’utero o all’endometrio è diffuso anche ai linfonodi. In tal modo non sarà necessarioasportare tutti i linfonodi presenti nella zona interessata, ma solo ilcosiddetto “sentinella”. Si tratta dell’evoluzione migliorata della tecnica più tradizionale. Nella procedura classica è previsto innanzitutto il passaggio in Medicina Nucleare per il trattamento con radiofarmaco; in questo caso, invece, la sostanza può essere iniettata direttamente nel collo dell’utero dal chirurgo, dopo l’anestesia generale
“L'assenza di tumore nel linfonodo sentinella – ha continuato Livio Leo - assicura la negatività di tutti i linfonodi regionali con un valore predittivo negativo del 100%.
Questo esclude la necessità di asportare tutti i linfonodi per l'esame istologico e di ridurre le complicanze post chirurgiche. La riduzione della complessità chirurgica permette altresì di affrontare la maggior parte di queste patologie per via laparoscopica, riducendo ulteriormente la morbilità a breve e lungo terminemigliorando così la qualità di vita delle pazienti”.
L’ospedale di Aosta è uno tra i pochi centri italiani ad aver utilizzato questa tecnica, che richiede grande preparazione da parte dell’équipe chirurgica e perfetta conoscenza dell’uso di una colonna laparoscopica.
“I vantaggi operatori – ha concluso Livio Leo – riguardano la
riduzione dei tempi e una maggiore appropriatezza nell’intervento chirurgico. L’obiettivo è quello di poter offrire alle pazienti un trattamento specialistico, secondo le più moderne tecniche oggi disponibili. Ricordo che la paziente operata ieri è in ottime condizioni ed è prossima alla dimissione”.
14 dicembre 2017
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