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Valle D’Aosta. Assessore e sindacati sottoscrivono documento per un nuovo modello di Welfare

L’obiettivo è realizzare un modello di welfare “che pone al centro la persona” e che sia avvertito “non come semplice costo” ma “come importante investimento”. Nelle prossime settimane prenderà avvio il lavoro tecnico di un gruppo ristretto per consentire, entro la fine del 2016, la definizione del nuovo modello di welfare sociosanitario valdostano. Il documento

09 NOV - Dopo 4 mesi di lavoro, l’assessore alla Salute della Valle d’Aosta, Laurent Vierin, e i sindacati hanno sottoscritto un documento per realizzare “un rinnovato modello organizzativo dei servizi socio assistenziali per le persone anziani e non autosufficienti”.  Lo scopo è “migliorare il modello di welfare rendendolo più aderenti ai nuovi bisogni di salute e di benessere sociale, affinché la presa in carico della persona non costituisca in futuro un bene riservato a pochi, bensì una opportunità concreta di risposta qualificata per molti”. Un sistema da “approcciare con lungimiranza e in modo sistemico, non con la sola logica del risparmio e dei tagli a tutti i costi, anche se in una logica di ottimizzazione e razionalizzazione”, si spiega nel documento, precisando che “in questa direzione verranno destinate maggiori risorse stanziate nella legge finanziaria regionale per l’anno 2017 e il triennio 2017-2019”.

Il nuovo modello di welfare regionale prevede, in particolare:

-    il rinforzo di una regia unica regionale;
 
-    la piena integrazione tra assistenza sociale, socio assistenziale e sociosanitaria attraverso un sistema di servizi domiciliari o residenziali differenziati in relazione ai bisogni della persona nel tempo;

-    il mantenimento della gestione pubblica dei servizi attraverso un soggetto di diritto pubblico a valenza territoriale regionale;

-    la salvaguardia, per tutto il personale oggi operante nel settore, del contratto di lavoro di pubblico impiego del Comparto Unico Regionale;

-    la valorizzazione delle specificità professionali attraverso la creazione, nell’ambito del Comparto unico regionale, di uno specifico settore di contrattazione sociosanitario, con percorsi formativi dedicati che valorizzino le competenze delle risorse umane impiegate e che agevoli i processi di stabilizzazione del precariato;

-    il mantenimento dell’integrazione tra pubblico e privato nell’erogazione dell’offerta dei servizi alle persone, attraverso la definizione di standard comuni e condivisi affinché le risposte assistenza dei servizi siano omogenee a parità di bisogni indipendentemente dalla natura del soggetto gestore (pubblico o privato);

-    una nuova definizione delle procedure applicative dell’Isee e la costituzione di un fondo territoriale a sostegno anche dell’assistenza a lungo termine;

-    l’uniformità dei criteri di valutazione validi per l’accesso ai servizi attraverso la concentrazione in una unica Unità di Valutazione Multi Dimensionale.

Nelle prossime settimane, si annuncia nel documento, prenderà avvio il lavoro tecnico di un gruppo ristretto di rappresentanti di tutte le forze che in questi mesi si sono confrontate. L’obiettivo è "un modello di welfare che pone al centro la persona e non solo l’organizzazione del sistema di servizi, attraverso un welfare non avvertito come semplice costo per la società ma come importante investimento per la tutela dei cittadini e motore di sviluppo della comunità, che con esso riafferma quei valori fondanti che da sempre l'hanno costituita, seppure nelle economie di scala e le ottimizzazioni necessarie”.

09 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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