Sospesi 96 infermieri per mancata attivazione della Pec. Scintille tra Nursind e Opi provinciale
L'Ordine: “La legge parla chiaro e prevedeva la sospensione dei colleghi non in regola con la Pec da luglio 2020, un anno fa. In quel momento avevamo 8200 infermieri senza Pec su 9000 iscritti", allora “non li abbiamo sospesi, come chiedeva in Ministero, ma abbiamo attivato una Pec gratuita e avviato una massiccia campagna informativa”. Nursind: “Una decisione assurda e altamente dannosa per tutto il sistema sanitario”.
16 LUG - “Una decisione assurda e altamente dannosa per tutto il sistema sanitario”. Con queste parole
Salvatore Sequino, coordinatore Nursind Toscana Centro attacca l’intervento dell’Ordine degli Infermieri di Firenze e Pistoia, che ha portato alla sospensione di 96 infermieri a causa della mancata attivazione della casella di posta elettronica certificata.
“Dopo un anno di Covid – continua Sequino - con i reparti allo stremo per l’endemica carenza di personale, le ferie programmate, il piano vaccinale e l’ultima richiesta da parte della Regione Toscana, che ci obbliga a coprire le lacune delle Rsa, una sanzione così estrema ci sembra quantomeno inopportuna nelle tempistiche”.
“Ci vorranno almeno 15 giorni per regolarizzare la situazione: nonostante l’Ordine si sia reso disponibile a fare commissioni anche tutti i giorni per riammettere i colleghi in servizio, la procedura ha dei tempi tecnici. E nel frattempo chi lavora nei reparti è costretto a fare i doppi turni per coprire le assenze”, prosegue il segretario Nursind.
“Nessuno mette in discussione il rispetto delle leggi – continua – ma bisognerebbe applicarle con un po’ di buon senso: tra aspettative, congedi parentali, ferie, oltre alla gestione dell’emergenza tuttora in corso, potrebbe presentarsi il problema di fare doppi turni più volte durante la settimana, con il conseguente aumento dello stress lavoro correlato e la difficoltà di mantenere lo standard del servizio pubblico”.
“La sanzione arriva nel più sbagliato dei momenti e scarica il problema sulle spalle di coloro che restano in servizio: perché l’Ordine non ha provveduto a sollecitare i colleghi inadempienti nelle scorse settimane, invece di arrivare a una decisione così pesante? Qual è il senso di questa operazione? Quantomeno è necessario che qualcuno abbia il coraggio di fornirci una spiegazione, al fine di evitare che ci sentiamo presi in giro dal nostro stesso ordine professionale”, conclude il segretario Nursind.
La replica dell'Ordine. “Lascia stupiti la nota diffusa dal Nursind in merito alla vicenda dei 96 colleghi sospesi dall’Ordine perché non in regola con la Pec. Soprattutto è sorprendente che un sindacato di categoria, quindi interamente dedicato alla professione, non conosca l’iter che c’è alle spalle di questo provvedimento”. A commentare la nota diffusa poco fa dal Nursind è il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Firenze e Pistoia,
Danilo Massai.
“La legge parla chiaro e prevedeva la sospensione dei colleghi non in regola con la Pec da luglio 2020, un anno fa – continua Massai - . In quel momento avevamo 8200 infermieri senza Pec su 9000 iscritti. Non li abbiamo sospesi, come chiedeva in Ministero, ma abbiamo attivato una Pec gratuita e avviato una massiccia campagna informativa. Siamo andati avanti così, assumendocene la responsabilità, anche a fronte di precise circolari FNOPI (la numero 85/2020 e la numero 96/2020) che evidenziano come la mancata adozione dei provvedimenti verso i professionisti senza Pec, costituisse ‘motivo di scioglimento e di commissariamento dell’Ordine inadempiente ad opera del Ministero vigilante sui medesimi’. Abbiamo invece attivato una lunga serie di azioni informative che si sono protratte per un intero anno, fra mail, newsletter, richieste di collaborazione alle singole aziende sanitarie, comunicati stampa e messaggi social. A maggio 2021, dopo nove mesi, avevamo 600 professionisti senza Pec e non più 8.200. Abbiamo quindi inviato una lettera di diffida a tutti ed effettuato approfondimenti sui singoli casi, facendo scattare la sospensione per 96 professionisti, mentre altri 400 sono in fase di valutazione”.
“Ci saremmo aspettati piuttosto un aiuto da parte del sindacato – continua Massai - che invece da mesi ha chiuso gli sportelli a causa del Covid e non ha fornito in questo senso alcun supporto agli infermieri in difficoltà con il rinnovo. Da parte nostra, dopo aver messo a disposizione i nostri uffici e aver contattato i singoli professionisti per un intero anno, non potevamo attendere oltre con la sospensione. Precisiamo che questa viene comunque revocata non appena il professionista si mette a norma. Proprio ieri 40 infermieri dei 96 sospesi sono stati reintegrati avendo provveduto a dotarsi di Pec, a dimostrazione della rapidità dell’iter”.
Gli iscritti sospesi possono reperire sul sito dell’Ordine tutte le informazioni per la procedura relativa alla revoca della sospensione. Possono annullare la procedura di revoca attivando una propria casella di posta elettronica certificata e comunicarla all’Ordine. Se vorranno potranno attivare gratuitamente un account PEC attraverso il servizio che l’ordine mette a disposizione al link
http://www.opifipt.it/index.php/47-annunci/579-pec-opi-fi-pt. Il procedimento di revoca della sospensione prevede il pagamento di una quota amministrativa attraverso il portale
PagoPA.
16 luglio 2021
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