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Servizio 118. Di Luccio (Snami): “Allarme carenza medici, sostituirli con infermieri non sarà soluzione sostenibile nel lungo periodo”

“Non possiamo non affrontare la vera dimensione del problema e pensare di risolvere la questione mettendo gli infermieri al posto dei medici non sarà una soluzione sostenibile nel lungo periodo e rimanderà solo il problema che di questo passo non potrà far altro che peggiorare”. Afferma il Responsabile Regione Toscana Snami Emergenza.

05 LUG - “Il piano di razionalizzazione - comunica in una nota Giovanni Di Luccio, Responsabile Regione Toscana Snami Emergenza - del personale medico in ambito dipartimentale e l’aumento del personale infermieristico sul territorio presentato dal direttore del Dipartimento della Usl Toscana sud est di cui siamo venuti a conoscenza, fa riferimento ad una delibera regionale ormai datata che fu ampiamente discussa tra le OO.SS. e la Regione Toscana”.

“Tale delibera - prosegue il responsabile Snami - fu superata grazie alla definizione del concetto di soccorso sanitario avanzato posto all’interno della legge Balduzzi che dava disposizioni alle regioni per i contingenti professionali minimi di cui dotarsi in ambito dell’emergenza sanitaria territoriale.  Il piano di razionalizzazione denuncia però una carenza di molti medici che secondo il dipartimento, potrebbero essere sostituiti da ambulanze infermieristiche. Al momento però non possiamo considerate tali mezzi alla stesso livello dei mezzi medicalizzati”.

“Credo - afferma ancora Di Luccio - che questa questione ci debba portare a riaprire una seria discussione sulla reale entità del problema che la regione Toscana dovrà affrontare nei prossimi mesi e anni. A livello nazionale abbiamo già avanzato alcune soluzioni al Vicepresidente Maurizio Romani della XII commissione permanente igiene e sanità durante il congresso Regionale Snami che è avvenuto a Firenze il 17 giugno. Per ovviare alla carenza cronica di medici che si sta verificando dobbiamo assolutamente aumentare il numero dei medici neolaureati che si deve specializzare. Oggi questi sono appena il 50% dei laureati, Il resto dopo anni di studio si trovano parcheggiati all’interno del nostro sistema sanitario come precari o emigrano all’estero. Lo stesso vale per i medici che intendono diventare medici di medicina generale che di questo passo potranno arrivare molto presto al dimezzamento”.

“Non possiamo non affrontare - conclude Di Luccio - la vera dimensione del problema e pensare di risolvere la questione mettendo gli infermieri al posto dei medici non sarà una soluzione sostenibile nel lungo periodo e rimanderà solo il problema che di questo passo non potrà far altro che peggiorare. Riguardo l’emergenza 118 appena sarà sanata la situazione dei precari la nostra proposta alla regione sarà di riaprire le zone carenti e i corsi Deu, sarebbe assurdo infatti chiudere un strada legittima di reclutamento dei medici che fino ad oggi, nonostante le numerose difficoltà, ha reso il sistema sostenibile”.

05 luglio 2017
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