Firenze. Emergenza PS, Sequino (Nursind): “Non basta aumentare i posti letto, servono più infermieri”
La proposta dell'Aziena Toscana Centro di far fronte all'emergenza nei Pronto Soccorso di Firenze potenziando solo il personale medico viene definita non accettabile dal sindacato degli infermieri Nursind, dal quale sottolineano che come non basi aumentare i posti letto. Se inascolati minacciano di ricorrere alla mobilitazione
10 GEN - "Quella dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro non è una proposta accettabile, potenziare solo il personale medico non è sufficiente: già in situazioni normali il personale infermieristico è carente. Non basta aumentare i posti letto, bisogna aumentare gli infermieri".
Salvatore Sequino, segretario aziendale ex Asf 10 del sindacato autonomo degli infermieri Nursind, replica così al piano aziendale per far fronte all’iperafflusso registrato nelle scorse settimane nei pronto soccorso degli ospedali dell’area fiorentina.
"In questo contesto – attacca
Sequino – le rassicurazioni dell’assessore
Stefania Saccardi sulle future assunzioni suonano come una presa in giro”.
"Tre anni per esaurire le graduatorie Estar? Qui – continua il responsabile Nursind - non possiamo aspettare nemmeno tre giorni. I reparti di Pronto Soccorso sono quelli che hanno subito maggiori ripercussioni, in questi giorni, registrando una media di oltre 180 accessi giornalieri ciascuno. L’Azienda ha provato a tamponare la situazione ricorrendo al personale già in servizio, ma in questo modo ha generato una reazione a catena: il disagio si è ripercosso su tutti reparti di degenza".
"Eppure segnali di allarme c’erano già stati nei mesi scorsi – aggiunge
Sequino - e si potevano intraprendere strategie diverse, anziché andare a gravare maggiormente il personale infermieristico, aumentando così lo stress da carico di lavoro e di conseguenza anche il rischio a cui si sottopongono i pazienti".
"Nei presidii ospedalieri della Toscana Centrale – sottolinea il coordinatore regionale Nursind
Giampaolo Giannoni – si continuano a gestire le urgenze facendo ricorso indiscriminato alle pronte disponibilità: ci sono infermieri con 50 giorni di ferie da fruire, persone che lavorano 15 giorni di fila senza fare un giorno libero, persone che conoscono il proprio orario di lavoro dall’oggi al domani. Tutti problemi che originano nelle mancate assunzioni. Invito gli organi deputati al controllo sulle normative del lavoro a intervenire".
"Non ci bastano le rassicurazioni dell’Assessore
Saccardi – conclude
Sequino – è necessario prendere provvedimenti subito per assicurare un adeguato rapporto tra pazienti e infermieri. Pretendiamo delle risposte concrete in occasione dei prossimi incontri previsti nel mese di gennaio con la dirigenza aziendale: se non le avremo non ci resta che ricorrere alla mobilitazione".
Lorenzo Proia
10 gennaio 2017
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