Toscana. Più sicurezza per i lavoratori del marmo. Piano della Giunta con 2,5 mln di investimento
Saranno inoltre assunti a tempo indeterminato, nel distretto Apuo-versiliese, un ingegnere e due geologi e, a tempo determinato e per la durata del progetto, un contingente massimo di 50 tecnici. Centrale sarà il potenziamento dei controlli finalizzati alla riduzione dei profili di rischio. Con 23 unità di personale in aggiunta a quello attualmente in organico ci saranno 2280 accessi in due anni con 6/7 accessi ogni anno in ciascuna delle 170 cave.
17 MAG - Un piano straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo nel distretto Apuo-versiliese. Lo ha approvato oggi la Giunta, stanziando 2,5 milioni e predisponendo l'assunzione a tempo indeterminato (con procedura di urgenza e risorse già disponibili dell'azienda Usl Toscana Nord ovest) di un ingegnere e due geologi e quella, a tempo determinato e per la durata del progetto, di un contingente massimo di 50 tecnici. 2 milioni del piano sono previsti per il personale e 500.000 per beni e servizi necessari all'attuazione.
Tra i punti chiave del piano, costruito sulla linea del ‘Progetto Prato’, la definizione di "procedure di lavoro" da rendere cogenti e vincolanti per le imprese, l'intensificazione dell'attività di vigilanza e controllo in un settore segnato da una sequenza di infortuni gravi e mortali in aumento rispetto agli anni precedenti, la ridefinizione delle modalità applicative del sistema sanzionatorio condiviso con gli enti locali e, dove risulti necessario, attraverso una revisione normativa.
Sono 170 i siti estrattivi del comprensorio apuo-versiliese dell'Asl Toscana Nord-ovest in cui si devono effettuare i controlli per il rispetto delle condizioni di sicurezza e 600 le imprese lapidee, in genere di tipo medio piccolo, con qualche azienda che supera i 20 addetti e alcune aziende che superano i 50 dipendenti. Per entrambi i settori, lapideo e estrattivo, il numero medio di addetti varia fra i 6-10 operatori per ditta del comprensorio.
Le principali azioni previste dal piano straordinario nel settore estrattivo sono:
• Vigilanza in tutte la cave per la verifica del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (DPI) e delle protezioni collettive.
• Assistenza / vigilanza per verificare le valutazioni effettuate sugli aggiornamenti rispetto alla stabilità e sulle modalità di "coltivazione" previste nei piani. Questo può comportare anche l'emissione di provvedimenti di sicurezza per contesti dove siano state rilevate problematiche di instabilità.
• Elaborazione di un testo che illustri le dinamiche di tutti gli infortuni in collaborazione con Inail e con il comitato paritetico marmo di Carrara. Qui vanno descritte anche le azioni che hanno determinato l'infortunio e un'ipotesi di azioni che avrebbero potuto evitarlo.
• Incontri informativi e di assistenza nelle singole cave con tutto il personale: ditte in appalto, cavatori, titolare, datori di lavoro, direttore responsabile, rls o rlst se nominati.
• Implementazione dell'attuale pool di esperti con adeguate competenze tecniche di tipo specifico in grado di affrontare le problematiche di natura specialistica del settore in modo efficace.
• Richiesta al comparto di predisporre procedure omogenee e uniformi (è necessario diffondere in modo più efficace la cultura della sicurezza e la consapevolezza dei rischi non solo fra i lavoratori ma anche fra le figure aziendali responsabili. Poiché alcune soluzioni tecniche possono comportare rischi aggiuntivi, sono di particolare importanza le scelte operative e organizzative fatte dalle ditte. Occorre sollecitare un'effettiva azione di prevenzione, richiedendo al sistema di prevenzione aziendale una continua revisione critica delle procedure in uso, la chiara individuazione dei ruoli e la scelta delle modalità di lavoro).
• Attrezzature e macchine utilizzate: vanno inoltrate al Ministero competente le non conformità sulle macchine tagliatrici a filo non rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza. E vanno assistiti i sorveglianti sui "limiti di utilizzo sicuro per le macchine tagliatrici a filo diamantato".
Le azioni previste dal piano straordinario nel settore lapideo
• Vigilanza sulla rispondenza delle modalità di movimentazione alle "Linee Guida per la movimentazione in sicurezza dei materiali lapidei".
• Vigilanza sul protocollo sanitario.
• Ricognizione e valutazione rispetto alla diffusione di soluzioni tecniche a carattere innovativo disponibili. Ricerca di mercato per la verifica circa il possibile utilizzo di attrezzature per la movimentazione automatizzata delle lastre.
Centrale è poi il potenziamento dei controlli finalizzati alla riduzione dei profili di rischio nell'area apuo-versiliese dell'azienda Usl Toscana nordovest. Con 23 unità di personale in aggiunta a quello attualmente in organico ci saranno 2280 accessi in due anni con 6/7 accessi ogni anno in ciascuna delle 170 cave. Per queste operazioni sono necessari 17 automezzi fuoristrada. Nel 2015 gli accessi in cava sono stati 280 con 100 valutazioni sulla stabilità dei versanti. Nelle 600 aziende del lapideo gli accessi previsti dal progetto nel biennio per controllare le modalità di movimentazione delle lastre saranno 900 con accessi in azienda ogni 1-2 anni. Nel 2015 gli accessi totali sono stati 50 (con accessi per azienda 1 ogni 12 anni).
17 maggio 2016
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