Meningiti in Toscana. Simit: “Attenzione ai luoghi affollati e chiusi"
La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali invita ad evitare gli allarmismi, ma sollecita piccoli accorgimenti e l’ampliamento della copertura vaccinale anche tra le fasce di età più adulte, “che al momento sono le più a rischio”.
07 MAR - “Le procedure di vaccinazione funzionano, ma è importante attuare una maggiore copertura vaccinale anche tra le fasce di età più adulte, che al momento sono le più a rischio. C'è grande attenzione, e una quota giustificabile di paura, che si trasformano però in azioni preventive e di controllo che non devono generare alcun allarme per il turismo. Chi vuole venire in Toscana può continuare a farlo tranquillamente, senza rischi, avendo solo cura di evitare luoghi affollati e chiusi. Questo basta per continuare a godere delle bellezze della nostra Regione”. Ad affermarlo, in una nota, è
Francesco Menichetti, primario del reparto Malattie infettive all'ospedale di Cisanello e membro SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) che interviene così sui casi di meningite in Toscana.
“La Toscana – si legge nella nota della Simit - è interessata da un incremento significativo del numero di casi di casi di malattia invasiva da meningococco di tipo C dalla scorso gennaio 2015. Nello scorso anno sono stati documentati 42 casi con 10 morti; dal gennaio 2016, invece, 10 i casi e 4 i decessi. Questa epidemia interessa solo alcune zone della Toscana: la provincia di Firenze, di Prato, di Pistoia e di Empoli, ossia la parte centrale e fiorentina con estensione lungo la valle dell'Arno. Quest'area è anche quella a maggiore densità della regione, e questo può aiutare a capire quello che sta avvenendo”.
"Abbiamo a che fare con un ceppo particolarmente aggressivo (ST11), che provoca più morti e sepsi aggressive a decorso più rapido rispetto alle meningiti - spiega Francesco Menichetti - La prima caratteristica è che circola nei portatori in modo più significativo, nonostante il dato non sia stato ancora confermato. La seconda peculiarità è che questo ceppo non rispetta la stagionalità: durante i mesi tiepidi, infatti, il meningococco scompare. Infine non rispetta i gruppi di età, perché ha interessato anche adulti ed anziani, quando solitamente questo tipo di malattia è del giovane o giovane adulto".
Le autorità sanitarie, ricorda la Simit, hanno intrapreso una importante campagna vaccinale, ancora in corso, che offre il vaccino a gran parte della popolazione toscana, in particolare ai giovani dagli 11 ai 20 anni, fino ai 45 anni e tende quest'offerta, volontaria ma gratuita, dopo i 45 nelle province di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli. "E' un grosso impegno - aggiunge Menichetti - che la Regione Toscana ha assunto in accordo con il Ministero della Sanità e con l'Istituto Superiore di Sanità. Fino alla fine dell'anno scorso i vaccinati non erano tanti, appena 250mila. Ora si spera, con questa accelerazione, aumentino in modo tangibile sino al raggiungimento dell'immunità di gregge".
07 marzo 2016
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