Tornano le domeniche di approfondimento allo zooprofilattico del Lazio e della Toscana. Il 17 gennaio sarà dedicata ai 'nuovi pets'
Si tratta di specie non convenzionali o animali esotici. Questi possono essere portatori di nuovi virus dannosi tanto per altri animali quanto per l'uomo. Il proprietario può infettarsi stando a contatto con le piccole lesioni sulla pelle del suo pet.
15 GEN - Il 17 gennaio, nella sede centrale IZSLT dalle 10 alle 14, si parlerà di “nuovi Pets”, intesi come animali d’affezione di specie non convenzionali nelle nostre abitazioni o animali esotici come animali da compagnia, e dei rischi di zoonosi, ovvero di quelle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo.
"Si tratti di mode, manie o passioni - affermano in una note dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana,
M. Aleandri - c’è stato un significativo incremento nella detenzione degli animali selvatici ed esotici come animali “domestici” anche in Italia. Nel nostro Paese, una normativa severa tutela la salute degli animali e dell’uomo, tenendo in considerazione tutti gli elementi caratteristici delle specie potenzialmente pericolose per la salute. Le preoccupazioni che la detenzione di tali specie solleva, riguardano inoltre la salute, il benessere animale e le minacce alla biodiversità poiché possono essere portatori di virus “nuovi”, ancora poco conosciuti e diagnosticati".
Nel 2014 è stato avviato in Istituto un progetto di ricerca corrente finanziato dal Ministero della Salute (Infezione da Cowpoxvirus negli animali: studi sulla presenza e diffusione del virus in Italia Centrale) per monitorare la presenza e la diffusione di questo particolare virus della grande famiglia dei Poxvirus nel centro Italia. "In particolare - spiega
Giusy Cardeti, responsabile del progetto - l'infezione nel nostro pet può avvenire per contatto con altri animali malati; il gatto si infetta attraverso morsi e graffi col piccolo roditore, sua preda. Il proprietario si infetta stando a contatto con le piccole lesioni sulla pelle del suo pet. Sulla base di molti studi condotti e del lavoro da noi svolto in questi mesi, è emerso che alcune zoonosi, tra cui il Cowpox, sono infezioni sottostimate; il virus infatti provoca lesioni cutanee che nella maggior parte dei casi guariscono da sole, risultando pertanto in una difficile identificazione della vera causa.
15 gennaio 2016
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