Nuovo percorso per la diagnosi della celiachia. La Toscana mette a disposizione dei medici di medicina generale una serie di indicazioni di prestazioni sanitarie e diagnostiche preparate dai centri di riferimento regionali per la malattia, con esami più puntuali e mirati, che consentiranno di affinare la diagnosi. Il risultato è doppio: i nuovi esami permetteranno infatti da un lato una risposta più veloce al paziente e dall’altro un risparmio dei costi a carico del sistema sanitario regionale.
La Toscana, ricorda una nota, è una delle prime Regioni che adotta questa nuovo modello, capace di ottimizzare la fase di screening.
Ma non è la sola novità che riguarda la celiachia. Nella delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e approvata della giunta nei giorni scorsi prevede anche la stesura di una relazione di dimissione del paziente, indirizzata al medico di medicina generale, al momento dell’uscita da uno dei centri di riferimento regionali. Questo era stato infatti un altro dei suggerimenti emersi al tavolo tecnico, in modo da migliorare la fase di controllo ed assistenza successiva delle persone affette da questa intolleranza, indirizzando i medici di medicina generale verso i più appropriati percorsi di cura.
La celiachia colpisce l’1% della popolazione. In Italia le diagnosi rimangono intorno al 40 per cento di quelle attese, 241.729 pazienti nel 2021 su una popolazione di 58.983.122 persone. Circa 340 mila non sanno dunque di essere celiaci. Da una rilevazione sullo stesso anno in Toscana i pazienti celiaci diagnosticati sono 18.721 a fronte di 37.370 stimati (ovvero circa il 51%). Per erogare alimenti senza glutine in esenzione la Toscana ha speso nel 2021 oltre 17 milioni e 743 mila euro. Nel 2022 i celiaci diagnosticati sono saliti a 19.741.