Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 27 NOVEMBRE 2024
Toscana
segui quotidianosanita.it

Fisioterapia e sanità territoriale. Toscana modello da seguire

I fisioterapisti italiani avranno un ruolo primario nella sanità post Pnrr e Dm77. In Toscana sono una realtà già dal 2019 con la sperimentazione del fisioterapista di comunità. A Firenze il primo Convegno nazionale dei fisioterapisti italiani

19 GIU -

I 70mila fisioterapisti italiani avranno un ruolo primario nella sanità post Pnrr e Dm77 perché saranno una componente fondamentale dei modelli organizzativi che vedranno tutte le professioni sanitarie lavorare fianco a fianco per la presa in carico dei pazienti, sul territorio come nelle case.

È questo il messaggio emerso dal primo Convegno Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Sanitaria di Fisioterapista (Fnofi) intitolato “Pnrr, DM77 e nuovi modelli di fisioterapia territoriale: esperienze a confronto e prospettive”, che si è svolto a Firenze. L’evento è stato organizzato da OFI Firenze, Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Pistoia e Prato in collaborazione con l’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI) e la Società Italiana di Fisioterapia (SIF): hanno partecipato inoltre i Presidenti della Fnopi, Barbara Mangiacavalli e della Federazione Nazionale degli Ordini Tecnici Sanitari Radiologia Medica e Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione (Fno Tsrm-Pstrp) Teresa Calandra.

“I fisioterapisti sono pronti in questo momento, come lo sono da sempre, a portare risposte ai nuovi bisogni di salute dei cittadini”, ha dichiarato Fabio Bracciantini, Presidente di OFI Firenze Arezzo Lucca Massa Carrara Pistoia Prato e coordinatore scientifico della giornata: “Quello che per noi, in questo momento, è importante è dare ancora una volta il segno di voler essere punti di riferimento non solo per i cittadini ma anche per le altre professioni, in modo da poter lavorare insieme. Il DM77 ci dice che c’è bisogno di integrazione per dare risposte, e dobbiamo cominciare a uscire dalle nostre comfort zone e dai nostri confini per lavorare insieme alle altre professioni sanitarie, in modo da dare la possibilità ai cittadini di essere presi in carico con tempestività e fornendo risposte appropriate alla loro domanda di salute. Nel prossimo futuro saranno fondamentali la prevenzione e la prossimità: entrambi elementi per i quali noi possiamo dare un contributo tangibile e continuo, investendo sulla soddisfazione del bisogno di salute con le nostre competenze”.

Un cambiamento profondo del ruolo della fisioterapia nella sanità pubblica, quindi, che vede d’accordo i massimi rappresentanti delle professioni sanitarie, degli enti locali, delle società scientifiche, dell’accademia e delle agenzie sanitarie, anche grazie alla sperimentazione del fisioterapista di comunità: un’innovazione che nell’Azienda USL Toscana Centro è realtà dall’estate del 2019, e che vede questi professionisti come parte integrante di Case e Ospedali di Comunità.

Molti i contributi autorevoli di tutti gli altri relatori, che hanno contribuito a costruire e a identificare ancora meglio il quadro nel quale i fisioterapisti e tutti i professionisti della sanità si troveranno a operare nel prossimo futuro.

“Vedo un grande ruolo per i fisioterapisti nella sanità di domani – ha dichiarato Serena Spinelli, Assessora alle Politiche Sociali della Regione Toscana – perché abbiamo bisogno di dare una risposta territoriale che sia una risposta di prossimità: dobbiamo accompagnare il percorso dei cittadini e metterli al centro dando risposte multiprofessionali, e il fisioterapista si inserisce perfettamente nella necessità di costruire dei progetti individuali di presa in cura delle persone, nei quali la riabilitazione ha un ruolo fondamentale. Dobbiamo lavorare insieme, e le istituzioni devono condividere come si costruiscono i percorsi di cura con tutti i professionisti”.

“Solo la trasversalità tra figure professionali può garantire un’assistenza adeguata in un Paese che invecchia, perché fortunatamente riusciamo a garantire una lunga vita ai nostri cittadini”, ha aggiunto Nicola Armentano, Consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze, che ha esteso all’OFI interprovinciale l’invito a partecipare alla Consulta delle Professioni Sanitarie. “Quindi - ha proseguito - la figura del fisioterapista, che ora ha un ordine a garantirne la competenza, dovrà avere un grande sostegno da parte delle istituzioni. Dobbiamo valorizzare questa figura e aggiungerla in tutti i presidi della sanità pubblica, perché sappiamo quanto i fisioterapisti sono importanti per tutti i cittadini”.

Della stessa opinione anche Lorena Martini, dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche presso l’Agenas: “il fisioterapista, per le competenze che ha mostrato fino ad oggi e il ruolo che ha avuto soprattutto nell’ambito territoriale, sarà cruciale. Sono già forti le esperienze nell’ambito della fisioterapia di comunità e di famiglia presso alcune regioni, come Toscana ed Emilia Romagna, che ci dicono di andare avanti con queste buone pratiche e trasferirle anche presso le altre”.

Buone pratiche che avranno successo, però, solo se si passerà da un modello di singola prestazione a uno di presa in carico, come richiesto da tempo dai fisioterapisti e ribadito da Elisabetta Alti, Dirigente del Dipartimento di Medicina Generale della AUSL Toscana Centro: “in questo momento di transizione bisogna abbandonare il concetto dell’intervento ‘spot’ per passare a uno di presa in carico, che deve coinvolgere tutti i professionisti sanitari per assicurare la protezione e la cura del cittadino. È imperativo, soprattutto per i nostri pazienti, che i professionisti dialoghino fra loro passando da un modello fatto di competenze isolate a uno di condivisione continua, e puntare sempre di più sulla prevenzione, non solo sulla cura”.

Per Monica Marini, Coordinatrice Staff Direzione Sanità, Welfare e Coesione Sociale della Regione Toscana, “il ruolo del sociale, del sociosanitario e dei professionisti è fondamentale per la programmazione sanitaria. Ci vuole coraggio, però, perché per la sanità del futuro ci vorranno nuovi modelli di organizzazione e di governance, o torneremo a ‘silos’ di competenze che non comunicano fra loro”.

Il fisioterapista, in conclusione, “potrà essere un diretto esecutore per i bisogni individuali acuti ma anche un facilitatore dei processi di risposta ai bisogni di riabilitazione della popolazione, che è l’idea alla base del concetto del fisioterapista di famiglia e di comunità”, ha spiegato Mario del Vecchio, Affiliate Professor presso SDA Bocconi e Professore Associato dell’Università degli Studi di Firenze: “una scommessa però non facile, visto che i bisogni di riabilitazione e abilitazione della società sono clamorosamente in aumento per l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle cronicità”.



19 giugno 2023
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Toscana

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy