Vaccini Covid. Fmi, Banca mondiale, Oms e Wto incontrano Big Pharma: confermati obiettivi di vaccinare 40% della popolazione mondiale entro fine anno e il 70% entro giugno 2022
Presi diversi impegni (che nella nota ufficiale non sono però dettagliati) per affrontare le strozzature legate al commercio e su come migliorare il processo di donazione. Confermata la volontà di implementare gli accordi per diversificare la produzione, con nuove partnership in più regioni dei paesi in via di sviluppo.
10 NOV - I vertici del Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale della Sanità e l'Organizzazione mondiale del commercio si sono riuniti il 9 novembre scorso per fare il punto sulla distribuzione dei vaccini anti Covid insieme alle principali aziende farmaceutiche mondiali impegnate nella produzione dei vaccini.
Tutti i partecipanti hanno concordato sull'urgenza di fornire più dosi di vaccino ai paesi a basso reddito, dove meno del 2,5% della popolazione è stato attualmente completamente vaccinato.
L'obiettivo dell'incontro, si spiega in una nota dell’Oms, era identificare come garantire una distribuzione più equa dei vaccini e tutti i partecipanti si sono impegnati a continuare a lavorare insieme per ottenere maggiore chiarezza su donazioni, scambi di vaccini e programmi di fornitura in modo che la distribuzione dei vaccini salvavita ai paesi più bisognosi possa essere più efficace.
La riunione della si è basata sul lavoro tecnico svolto da team multidisciplinari durante i mesi di settembre e ottobre.
Durante le consultazioni, i capi delle quattro organizzazioni e gli amministratori delegati delle aziende farmaceutiche hanno anche esaminato il modo migliore per affrontare le strozzature legate al commercio; come migliorare il processo di donazione; quali ulteriori misure sono necessarie per raggiungere l'obiettivo di vaccinazione del 40% delle persone in tutti i paesi entro la fine dell'anno; e come migliorare la trasparenza e la condivisione dei dati, che richiedono una stretta collaborazione tra produttori, governi e COVAX su una maggiore visibilità dei programmi di fornitura, in particolare per le dosi donate.
Sono state anche discusse le prospettive per il 2022, concentrandosi sulla diversificazione della produzione tra le regioni, nonché sul rafforzamento della collaborazione per raggiungere l'obiettivo globale di vaccinare il 70% della popolazione di tutti i paesi entro la metà del prossimo anno. Il gruppo ha riconosciuto i progressi nella diversificazione della produzione, con nuove partnership in più regioni dei paesi in via di sviluppo, e ha sottolineato la necessità di continuare a rafforzare questo tipo di collaborazioni.
I capi delle organizzazioni hanno incoraggiato tutti i governi del G20 a unire gli sforzi per raggiungere l'obiettivo di vaccinazione del 40% entro la fine del 2021, consentendo ai produttori di dare priorità ai contratti COVAX e African Vaccine Acquisition Trust (AVAT); di razionalizzare le donazioni a COVAX e impegnare più dosi; di esplorare le possibilità di efficaci scambi di vaccini con COVAX e AVAT eliminando le restrizioni all'esportazione dei vaccini.
10 novembre 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Studi e Analisi
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy